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Gaia, il comitato “Il mondo nelle nostre mani”: «L’acqua deve uscire dalle logiche di mercato»

MASSA-CARRARA – «Il gestore idrico Gaia Spa sta percorrendo la strada del cambiamento della società in Benefit, ossia una società a scopo di lucro per cui non è adatta a gestire l’acqua come bene comune». A mettere in guardia i cittadini apuani è il presidente de “Il mondo nelle nostre mani”, Pietro Morelli. «Dunque – spiega – dopo il referendum, i cittadini, pagando la bolletta dell’acqua non avrebbero più dovuto foraggiare i profitti delle società, dato che come la Spa neanche la Benefit rispecchia questi parametri, non favorendo la parità di bilancio».

«Mentre nel nostro Paese la volontà espressa dagli italiani con il voto referendario continua ad essere ignorata dal Governo, l’esempio di Parigi dimostra che passare ad una gestione totalmente pubblica dell’acqua conviene. Il risultato è stato un risparmio di 35 milioni di euro l’anno e l’abbassamento dell’8% della bolletta dell’acqua. Tornando in Italia ci sono realtà per la gestione dell’acqua totalmente pubblica come Abc (Acqua Bene Comune) Napoli “è stata l’apripista” poi dietro Palermo, Forlì, Savona, Vicenza, Varese e Piacenza, questo – afferma Morelli – per dire che nonostante le scuse o le difficoltà dichiarate nel documento di fattibilità di Gaia Spa la gestione completamente pubblica è possibile. Volere è potere – incalza il presidente del Comitato – L’acqua deve uscire dalle logiche di mercato perché “indispensabile per la sopravvivenza” e sarà un bene sempre più prezioso per tutti noi dato l’avanzare della siccità». Infine Morelli si rivolge a tutte le forze politiche che devono tutelare la salute dei cittadini: «l’obbiettivo è e deve rimanere il bene della collettività e fare pagare un servizio scadente ed alcune volte non funzionante, oppure fare utili su un bene comune, vuol dire andare contro a certe logiche».