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«Serve un direttore unico per gli ospedali di Pontremoli e Fivizzano». Lo chiede la Società della Salute foto

Il presidente Varese: «L’assenza di un ruolo dirigenziale e specializzato nell’organizzazione ospedaliera in loco possa avere creato la sensazione di sfiducia che serpeggia negli operatori sanitari»

LUNIGIANA – Dall’ultima seduta dell’assemblea dei soci della Società della Salute della Lunigiana, in virtù della situazione che si è venuta a creare all’ospedale di Pontremoli a seguito dell’emergenza covid, arriva la richiesta dei sindaci al direttore generale dell’Asl Toscana Nord Ovest, Maria Letizia Casani, di istituire la figura di un direttore unico dei presidi ospedalieri di Fivizzano e Pontremoli.

Una richiesta che viene così motivata dal presidente della SdS Lunigiana, Riccardo Varese: “Il personale sanitario in forza ai nostri due presidi ospedalieri rappresenta una risorsa preziosa, la cui professionalità e dedizione sono apprezzate, senza riserve, dagli utenti che hanno o hanno avuto bisogno di cure a Fivizzano e a Pontremoli. Un patrimonio, fatto anche di umanità, assolutamente da non disperdere, semmai da motivare. Persone a cui dire grazie ogni giorno per il lavoro che fanno. Il contagio da questa bestia feroce che si chiama covid-19, purtroppo, si può venire a determinare in qualsiasi luogo, quindi non si può fare passare l’idea che dipenda dai nostri due presidi ospedalieri, che anzi contribuiscono ad affrontare le cure e l’assistenza alle persone positive”.

“A questo proposito – prosegue Varese – ho richiesto la presenza del dottor Giuliano Biselli, direttore del presidio ospedaliero delle Apuane, alla prossima Assemblea dei soci della SdS Lunigiana, che si terrà martedì 1° dicembre alle ore 15,30, affinché possa essere fugato qualsiasi dubbio in merito a problemi di sicurezza all’ospedale di Pontremoli. Per questo è necessario, per non dire indispensabile, che i nostri ospedali, di cui chiediamo il potenziamento proprio per il fatto di essere in prima linea contro l’emergenza covid-19, possano usufruire dell’istituzione della figura di un direttore unico”.

“Una figura in grado di organizzare tutti i percorsi assistenziali, monitorando la piena funzionalità dei due presidi, e di essere punto di riferimento per i professionisti e i gruppi di lavoro. Perché crediamo che l’assenza di un ruolo dirigenziale e specializzato nell’organizzazione ospedaliera in loco possa avere creato la sensazione di sfiducia che serpeggia negli operatori sanitari e nei gruppi di lavoro, che, poi, si ripercuote sul clima generale. Inoltre, la presenza di un direttore dei due presidi potrà farsi carico del monitoraggio sugli eventuali lavori strutturali e sulla congruità delle attrezzature a disposizione”.