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I campioni d’Italia dell’Hockey Forte dei Marmi al Noa per donare il plasma. «La terapia funziona, vogliamo fare del bene»

Si sono contagiati in 7 su 10 durante una partita di campionato. Grazie ad un servizio delle Iene hanno deciso, una volta guariti, di diventare donatori

MASSA – Hanno contratto il Covid-19 nel solito periodo, circa un mese e mezzo fa, a seguito di una partita di campionato che ha fatto nascere un focolaio all’interno della squadra, e insieme hanno deciso di donare il loro plasma iperimmune per il trattamento dei pazienti affetti dal virus. E’ la storia di tre giocatori dell’Hockey Club Forte dei Marmi, Davide Motaran, Riccardo Gnata e Federico Ambrosio, recatisi questa mattina al centro trasfusionale di Massa, all’Ospedale Apuane.

La squadra versiliese si è conquistata a giugno 2019 il titolo di campione d’Italia e settembre la Supercoppa italiana. Nello scorso campionato, invece, l’attività agonistica è stata interrotta a causa dell’epidemia e lo scudetto non è stato aggiudicato. “Quest’anno il campionato di Serie A1 è ripartito regolarmente – racconta Davide Motaran, uno dei tre – ed è proprio durante una partita, lo scorso 24 ottobre, che sette di noi su dieci si sono contagiati. Eravamo tutti sintomatici – racconta poi – ed abbiamo fatto una quarantena di 15-20 giorni. I primi 3/4 giorni sono stato molto male, tra dolori, stanchezza, tosse e raffreddore. Poi sono spariti sapori e odori”.

Quindi la decisione, una volta guariti, di donare il plasma. “E’ stato grazie ad un servizio de le Iene – spiega ancora Motaran – in cui si parlava dell’Ospedale di Padova, dove hanno salvato tutte le persone che erano in rianimazione, a dimostrazione che questa terapia funziona. Purtroppo, però, avevano scorte solo per pochi giorni. Allora ho pensato che se venire a donare poteva servire a fare del bene anche qui a Massa-Carrara, doveva essere fatto. L’ho proposto ai miei compagni, ed erano tutti d’accordo. Oggi siamo in tre, ma nei prossimi giorni ne arriveranno altri”.

Un gesto di solidarietà ed altruismo, prima di tornare in campo dopo un mese di stop. “Riprenderemo a breve, il 5 di dicembre, con un protocollo che prevede un tampone rapido 72 ore prima di ogni gara. Per il resto, essendo l’hockey non riconosciuto come sport professionistico, non sono previsti tamponi infrasettimanali come accade, ad esempio, nel mondo del calcio”.