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Ospedale Pontremoli, la direttrice dell’Asl: «Garantita la massima sicurezza. Nessun contagio nel reparto di medicina»

«Dispiace che si stia speculando sul lavoro e sulla professionalità di chi giornalmente si sta impegnando per rendere un servizio essenziale a tutta la popolazione»

PONTREMOLI – “Nessuna decisione sbagliata relativamente agli assetti organizzativi negli ospedali. Dispiace solamente che, per motivi diversi che non conosco, si stia speculando sul lavoro e sulla professionalità di chi giornalmente si sta impegnando, pagando anche di persona, per rendere un servizio essenziale a tutta la popolazione”. E’ intervenuta così la dottoressa Maria Letizia Casani, direttore generale di Usl Toscana nord ovest, in risposta alle numerose polemiche in merito all’organizzazione dell’ospedale di Pontremoli.

“All’ospedale di Pontremoli sono state messe in atto tutte le necessarie procedure perché, sia al personale, sia ai pazienti venga garantita la massima sicurezza. Ciò è dimostrato dal fatto che nel reparto di medicina ad oggi non si è verificato alcun contagio. Sicuramente questa seconda ondata è caratterizzata da una diffusa presenza del virus in tutti i settori e da una maggiore velocità di contagio, ciò purtroppo ha portato a registrare un numero di operatori sanitari positivi al Covid più alto rispetto a quelli registrati nella prima fase della pandemia. Inoltre, proprio l’alto tasso di contagio e, quindi, l’aumento dei ricoveri, ha reso necessario il ricorso ai posti letto presenti negli ospedali di prossimità, mantenendo così in tutti i presidi una quota di attività ordinaria”.

“Inoltre, si consideri che la provincia di Massa, sia nella prima fase, sia nella seconda, è stata ed è una delle aree più colpite in Toscana, con quasi il doppio dei contagi rispetto ad altri territori. Tale situazione si è riflessa sull’ospedale dove sono risultati positivi alcuni anestesisti, mentre nei reparti Covid non abbiamo notizia di personale sanitario che si sia contagiato sul lavoro. Dall’attività di tracciamento e dall’indagine epidemiologica in corso pare che all’interno della c.d. zona pulita alcuni operatori non abbiano seguito con rigore le regole di comportamento che permettono di arginare il contagio. Temporaneamente, in attesa che i medici ritornino in servizio, la direzione ha ritenuto opportuno mantenere attivo il reparto di terapia intensiva con un medico sulle 24 ore che, in caso di urgenza, ha la possibilità di stabilizzare il paziente”.