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Mcc accusa: «Fondazione Marmo distribuisce mascherine cinesi»

MASSA-CARRARA – «Dalle foto apparse sui mezzi di informazione sembrerebbe che la Fondazione Marmo abbia distribuito mascherine cinesi alla popolazione. Nessuno ha informato gli imprenditori del settore lapideo che per tirare a campare alcuni imprenditori del settore moda locali hanno riconvertito la produzione e oggi fabbricano mascherine esattamente uguali a quelle cinesi? Alcuni di loro hanno anche ottenuto la certificazione ministeriale a conferma di un lavoro di eccellenza dei laboratori sartoriali apuani». Così Massa Città in Comune commenta le notizie con le relative foto riportate sulla stampa dei giorni scorsi.

«Capiamo che la redistribuzione della ricchezza sul territorio sia ormai un concetto di moda solo nella sinistra radicale – continua Mcc – Ma non possiamo fare a meno di notare come, in questa provincia, anche una semplice donazione di dispositivi protettivi alle scuole nasconda alla sua base un sistema un po’ banale, ma decisamente distruttivo: si compra dove conviene senza pensare all’economia del territorio, in evidente stato di difficoltà, in una logica assistenziale e a nostro avviso sconveniente. La carenza etica del capitalismo estrattivo sta tutta nella costante devastazione delle Alpi Apuane, da cui si ricavano rendite enormi a danno di intere comunità, alle quali, poi, si regalano mascherine dal valore di qualche centesimo di euro ciascuna. Dopo avere svenduto al resto del mondo marmo e tecnologia, cioè il nostro territorio e le nostre conoscenze, ancora oggi si mantiene fede alla propria linea facendo un’elemosina che snobba le reali necessità del nostro territorio. La strategia della FondazioneMarmo è chiara – sentenzia Massa Città in Comune – recuperare consenso sociale sfruttando la rendita proveniente dal marmo attraverso un mecenatismo che sconfina nel cultural washing».