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Baker Hughes, la denuncia dei sindacati: «Lavoratori in cassa integrazione mentre l’azienda subappalta e fa fare straordinari»

"L’azienda ormai ci ha abituato a comportamenti di questo genere nei confronti di lavoratrici e lavoratori. Miri a ritrovare un clima più disteso onde evitare future iniziative di lotta".

MASSA-CARRARA – “L’azienda mette i lavoratori in cassa integrazione e nel frattempo subappalta delle commesse di magazzino e fa fare straordinari alla ditta subappaltante. Un comportamento scorretto che mina le normali relazioni sindacali che devono essere improntate sul rispetto e sulla fiducia reciproca”. La denuncia arriva dalle OO.SS di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil e dalla Rsu di BCube e L&P, aziende metalmeccaniche operanti all’interno di Baker Hughes.

“Il 12 ottobre durante un incontro, l’azienda comunicava la proroga della Cassa integrazione per Covid-19 nel periodo 12 ottobre 2020 – 08 novembre 2020 – scrivono in una nota le segreterie pronviciali – La stessa giustificava la necessità di far ricorso agli ammortizzatori sociali con un calo d’ordini nel reparto Vas e garantiva, durante l’esame congiunto, che i lavoratori avrebbero avuto una ripartizione equa dei giorni di assenza, l’anticipo della parte economica della cassa e soprattutto che non avrebbe fatto ricorso a lavoro straordinario. Sulla base delle notizie in nostro possesso i carichi di lavoro non avevano ne subito riduzioni né tanto meno interruzioni riconducibili alla pandemia del Covid-19, facendo venir meno a nostro avviso i presupposti e la necessità di attivare gli ammortizzatori sociali specifici. Le nostre perplessità hanno subito trovato riscontro – continuano – perché l’azienda il giorno seguente ha disatteso le dichiarazioni fatte durante l’esame congiunto, non rispettando i criteri di rotazione del personale e chiedendo all’impresa in subappalto il ricorso al lavoro straordinario. La Rsu di Bcube e L&P è quindi intervenuta con iniziative di sciopero al fine di ricondurre la situazione nei termini concordati.
L’azienda ormai ci ha abituato a comportamenti di questo genere nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori,
infatti già nel mese di marzo e aprile 2020 durante un periodo di cassa integrazione faceva utilizzo di lavoro
straordinario, non rispettava la rotazione del personale penalizzando a questo modo sempre i soliti lavoratori ed in
maniera a nostro avviso impropria nonché grave e unilaterale, poneva in cassa integrazione anche i lavoratori che
precedentemente a tale comunicazione erano già assenti e coperti da certificato medico. Solo grazie alla mobilitazione dei lavoratori con un pacchetto di ore di sciopero l’azienda è tornata su suoi passi e ha sospeso la cassa integrazione”:

“Questa condotta aziendale non è più accettabile – chiudono i sindacati -. Ci auguriamo che d’ora in avanti l’azienda mantenga un comportamento più consono ed adeguato che miri a ritrovare un clima più disteso tra i lavoratori e corrette relazioni sindacali, onde evitare future iniziative di lotta”.