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Docenti precari, Tonlazzerini (FI): «Chiediamo rispetto per queste persone»

MASSA CARRARA- Riceviamo e pubblichiamo da Luca Tonlazzerini, responsabile al dipartimento della cultura di Forza Italia Massa, in merito al precariato nelle scuole e ai nuovi concorsi in ambito scolastico:

“Questo mercoledì pomeriggio, anche nella nostra provincia, come in ogni parte d’Italia, il personale scolastico non di ruolo si mobiliterà per chiedere rispetto, quel rispetto che solo una sinistra indifferente e insensibile non riesce a garantire. Disperazione, sconforto, angoscia, afflizione, grida di aiuto di lavoratrici e lavoratori precari abbandonati da un governo distaccato e sordo che si rifiuta di ascoltare! Così il Ministero dell’Istruzione, dopo aver architettato, in fretta e furia e con grande superficialità, un nuovo sistema di nomina, le ormai conosciute GPS, ha continuato a disinteressarsi delle richieste di dialogo provenienti dalle sigle sindacali, ha continuato egoisticamente ad ignorare le considerazioni ed i suggerimenti derivanti dalle forze di opposizione (che ormai sono in netta maggioranza) ed, in modo superbo ed arrogante, ha costretto i docenti non di ruolo a subire l’ennesima prostrazione.

Continuando a seguire lo stesso modus operandi, la Signora Ministro Azzolina, con l’avvallo del Capo del Governo Conte, ha stabilito, a brucia pelo, la data dei nuovi concorsi straordinari. Ricordiamo che da tempo le Organizzazioni Sindacali e le forze politiche di destra avevano esortato la Signora Azzolina di evitare di dare vita al gioco di ruolo delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze perché era ovvio, visto anche il grave problema sanitario che ci troviamo ad affrontare, che avrebbe provocato solo ulteriore malessere (40.000 domande fallite a causa di un sistema informatizzato inefficiente; nuove tabelle di valutazione, che hanno mutilato, non solo il punteggio, ma la vita di un numero inestimabile di supplenti che si sono visti superati da persone che, nella scuola, non hanno mai messo piede… alla faccia della meritocrazia più volte chiamata in causa dalla Ministra). Al governo era, infatti, stato suggerito, davanti a questa grave pandemia, di riprendere ed adottare la legge 417: il concorso per soli titoli, conosciuto come “doppio canale”, proposto dall’attuale Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, quando rivestiva il ruolo di Ministro dell’Istruzione. Tale provvedimento era stato emanato proprio per far fronte a situazioni eccezionali ed enunciava: “Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di emanare norme in materia di reclutamento del personale della scuola, in relazione all’esigenza di provvedere, con la dovuta tempestività, alla copertura dei posti vacanti con personale di ruolo, in modo da assicurare l’ordinato svolgimento dell’anno scolastico”. Ma qualcuno, a Roma, era troppo impegnato a pensare ai banchi con le rotelle, era troppo impegnato a presenziare i salotti televisivi, era troppo impegnato, e lo è tutt’ora, ad offendere, con “slogan last second”, l’intelligenza delle persone.

Le scelte inopportune fatte da questo governo hanno provocato solo preoccupazioni, difficoltà, malumori ed a parlare sono gli occhi delle persone che oggi hanno partecipato a questa mobilitazione: gli occhi del silenzio. Quegli sguardi valgono più di mille parole, fanno trasparire l’angoscia, la paura, lo sconcerto: quegli occhi sono un grido di dolore. Perché questo governo giallo-rosso continua a perseverare sulle proprie scelte? Ricordiamo che un detto dice “Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”. Oggi non chiediamo la luna, chiediamo rispetto, rispetto delle persone. Chiediamo di evitare ulteriori comportamenti dannosi, chiediamo, visto che per gli esponenti dei 5 Stelle l’adozione del “doppio canale” è incostituzionale, di posticipare le date del concorso. Chiediamo a questo governo di usare almeno un po’ di coerenza ed abbandonare i comportamenti Borderline, dove, se da una parte, vista la rapida e preoccupante crescita dei contagi, invita alla prudenza, dall’altra obbliga, nell’arco di un breve periodo, 64000 docenti a muoversi “a destra e a manca” per l’intero Paese. Un comportamento squilibrato: da una parte il governo prolunga lo stato di emergenza, mette in atto misure restrittive per contenere il virus, dall’altra contribuisce alla sua diffusione, obbligando allo spostamento 64000 persone. Non solo, il concorso stresserà ulteriormente le strutture scolastiche, che si troveranno costrette ad ospitare gli aspiranti per le prove concorsuali; questo non farà altro che sottoporre la comunità scolastica a rischi maggiori perché la commistione tra personale esterno (docenti precari) e personale interno (studenti, docenti, ATA, ecc.) nella frequenza dei locali scolastici, potrebbe inasprire il numero dei contagi; possibile aumento dei contagi che graverà, ancora una volta, sulle spalle dei docenti precari impedendo loro di presentarsi al concorso e, siccome il governo non ha previsto prove supplettive, si troveranno impossibilitati a salire sul treno della loro vita nonostante abbiano pagato, a caro prezzo, il biglietto. Ancora, gli studenti si vedranno privati dei propri insegnanti (ricordiamo che molti docenti non sono stati ancora nominati e molte cattedre risultano ancora “scoperte”) perché chiamati a sostenere il concorso, saranno privati dei loro laboratori che diventeranno sedi d’esame. Forza Italia si unisce al coro dei precari della scuola e chiede a questo governo, al Ministero dell’Istruzione, o di posticipare le prove concorsuali in un momento più opportuno o di prendere in esame altre modalità di selezione.”