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Confartigianato: «Smartworking? Ai cittadini servono servizi in presenza»

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MASSA-CARRARA – “Smart working? Qui di ‘agile’ non c’è proprio nulla! Ormai prendere contatto con gli uffici pubblici è diventato un lavoro a tempo pieno per cittadini e imprenditori e tutti gli appelli a una presa di coscienza da parte della pubblica amministrazione sono rimasti lettera morta”. Non le manda a dire il direttore di Confartigianato Massa Carrara, Gabriele Mascardi, che già in estate aveva contestato a nome dell’associazione di categoria e delle imprese associate la proroga concessa dalla legge per lo smart working per il 50%, dei dipendenti pubblici fino alla fine del 2020.

“I nostri stessi uffici hanno riscontrato notevoli disagi presso i vari enti locali – attacca Mascardi -. Lunghe code di attesa all’ingresso dei Comuni di Massa e Carrara: gli uffici dell’ urbanistica non ricevono nemmeno per un semplice consulto e fissano appuntamento a 3 o 4 giorni; gli uffici Inps non sono raggiungibili direttamente telefonicamente ma solo tramite il numero verde di un call center che quando si è fortunati fissa un appuntamento entro 4 o 5 giorni. Gli uffici Inail sono chiusi al pubblico ed è pressoché impossibile parlare con il centralino: quando ci riesci chiedono di mandare via mail le varie richieste. Il catasto è chiuso al pubblico dal 20 aprile, i tecnici lavorano da casa con i numeri degli uffici deviati sui loro cellulari. Un appuntamento è possibile solo per casi strettamente urgenti. Idem per l’ispettorato del lavoro. Gli uffici della motorizzazione, anch’essi quasi irraggiungibili telefonicamente, stanno posticipando di mesi le revisioni e soprattutto le nuove immatricolazioni, bloccando il mercato dei motori. Gli uffici della Camera di Commercio, spesso deserti, ricevono solo su appuntamento. E le imprese soffocano”.

“Tutti gli imprenditori, dagli artigiani ai commercianti, dai professionisti ai coltivatori sono tornati operativi nonostante le difficoltà post emergenza sanitaria – prosegue il direttore di Confartigianato -. Il lockdown è finito da mesi per tutte le categorie, ormai anche per gli studenti. Ma non per i servizi pubblici fondamentali per l’economia del Paese. Sono tantissimi i disagi: uffici aperti a singhiozzo, connessioni che saltano, telefoni che squillano a vuoto. Quanto sopra si traduce in ritardi e attese lunghissime anche per semplici documenti. Due pesi e due misure fra privato e pubblico che non è possibile accettare. E oltre al danno la beffa: dal 2021 lo smart working coinvolgerà, per legge addirittura il 60% dei lavoratori pubblici – conclude Mascardi -. Un’assurdità incompatibile con le necessità ed esigenze quotidiane dei privati cittadini, imprenditori e professionisti che invece hanno bisogno che la pubblica amministrazione torni a pieno regime offrendo i suoi servizi in presenza. subito che la P.A. ritorni a pieno regime con la riattivazione di tutti gli uffici pubblici che erogano i servizi e con la presenza fisica di tutti i lavoratori pubblici così come è già e avvenuto nel privato”.

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