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Marmo, mobilitazione contro l’escavazione selvaggia. Ma i cavatori protestano foto

A Carrara si accende il conflitto sul tema dell'escavazione di marmo, sabato 24 ottobre la protesta del collettivo Athamanta. I cavatori: "In piazza per una contro-manifestazione".

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CARRARA – . Nell’era degli smartwatch e delle testate giornalistiche online (come la nostra), la comunicazione passa ancora dagli striscioni appesi sui muri. A Carrara, in queste ultime ore, due in particolare fanno discutere la città.  Il primo, spray su tela, annuncia la mobilitazione nazionale lanciata per sabato 24 ottobre per fermare la distruzione delle Alpi Apuane. Ad organizzarla il collettivo Athamanta: “Saremo lì per ribadire a voce alta e chiara che il sistema estrattivistico del marmo bianco non è sostenibile.”

Il secondo è più crudo e minaccioso, ed è stato posto nello stesso punto di quello precedente, in via XX Settembre: “Sangue, sudore, scarponi. Ambientalisti fuori dai coglioni”. Una rima che trova significato nel messaggio di un cavatore del gruppo Salviamo le cave di Carrara e i cavatori: “Sono passato adesso sul viale XX settembre e ho visto lo striscione: fermiamo la devastazione. Sai cosa c’è? Che adesso avete passato il limite”. In piena opposizione con gli organizzatori della protesta, accusa “gli ambientalisti” di volere la morte del comune di Carrara e manifesta apertamente le finalità del gruppo: “Questo gruppo ha lo scopo di contrastare i movimenti anti-cave politici, e non, che stanno causando la morte di un settore storico, orgoglio del Made in Italy e della città di Carrara”. Da qui la manifestazione dal sapore provocatorio indetta per lo stesso giorno: “Il 24 ottobre volete fare la vostra manifestazione in pompa magna per chiudere le cave, bene. Ma io qui e ora propongo una contro-manifestazione proprio il 24 ottobre a difesa del nostro lavoro, del nostro orgoglio, delle nostre cave, del nostro marmo e della nostra identità”.

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