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Chiusura discarica cava Fornace, il comitato di cittadini chiede la firma ai candidati in Regione

TOSCANA – Il comitato di cittadini che da oltre 10 anni lotta per la chiusura della discarica di cava Fornace, posta nel cuore della Versilia nei comuni di Montignoso e Pietrasanta, ha continuato anche in questa fase di elezioni regionali a sensibilizzare la politica sul tema. Dopo i voti espressi in modo unanime da tutte le forze politiche dei consigli comunali di Pietrasanta, Montignoso, Seravezza, Forte dei Marmi e Massa, che chiedevano alla Regione la chiusura della discarica, e i ben due voti del consiglio regionale che sancivano come indirizzo la chiusura della discarica in tempi celeri, la discarica, realizzata a pochi centinaia di metri dal Lago di Porta, è ancora aperta e in piena funzionalità con ambizioni di ampliamento.

“In questa fase elettorale – esordisce il comitato – dove le forze politiche promettono di tutto e di più, abbiamo pensato di far prendere a tutti i candidati a presidenza della Regione un impegno scritto per lo stop dei conferimenti a quota 43 e la chiusura della discarica entro il 30 aprile 2021. Abbiamo inviato con ampio margine di tempo per e-mail ad ogni candidato la nostra richiesta allegando chiaramente il testo da sottoscrivere, in modo che lo potessero visionare ed eventualmente anche integrare per poi apporvi la firma. Gli unici candidati che hanno incontrato il comitato e sottoscritto, senza chiederne modifiche, sono stati Tommaso Fattori e Irene Galletti. Eugenio Giani ha sottoscritto il comunicato impegnandosi solo allo stop dei conferimenti e depennando la parte che parlava di chiusura della discarica. Susanna Ceccardi, sebbene sollecitata in vari modi, anche tramite alcuni loro candidati alla carica di consiglieri, ad oggi non ha sottoscritto il documento. Il comitato da sempre accompagna le lotte sui territori fatte con banchetti, presidi e manifestazioni, con atti politici dal basso che impegnano e fanno assumere le giuste responsabilità agli amministratori di ogni livello, dai Comuni alla Regione fino al ministro Costa. Abbiamo chiesto un impegno serio – concludono – con un documento propedeutico alla chiusura non “celere appena piena”, ma puntuale alla fine della attuale quota autorizzata dell’impianto di discarica. Come immaginavamo, per alcuni era mera propaganda spicciola, e malgrado le promesse i camion continuano ad arrivare da tutta Italia. Le parole, le porta via il vento: sono i fatti che contano”.