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Chiuso il seggio di Fontia. «Epilogo del disinteresse delle istituzioni verso il borgo» foto

La Pro Loco attacca l'amministrazione di Carrara: "I locali dell'ex scuola di Fontia, sarebbero idonei a questa funzione ed anche a sede di seggio con accesso invalidi ed idonei spazi. Si seriamente ad investire per il rilancio della frazione"

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CARRARA – “Dopo diversi anni, nei quali a più riprese il seggio di Fontia è stato messo nelle condizioni di essere chiuso, assistiamo oggi alla sua chiusura causa Covid-19. Tutte le richieste di prendere urgenti provvedimenti perché il seggio non fosse chiuso sono cadute nel vuoto. In tutto questo tempo, nessuno ha mai preso seriamente in considerazione la questione, dato che era uno dei pochi seggi senza l’accesso invalidi”. A intervenire sulla questione è la Pro Loco di Fontia attraverso un comunicato. “Più volte è stata richiesta una soluzione affinché fosse trovata un’alternativa, ma la via intrapresa da Piazza 2 Giugno è una strada cieca. Nel tempo, basta vedere i diversi strumenti urbanistici che si sono susseguiti, non sono mai stati previsti nel territorio di Fontia aree pubbliche attrezzate, parcheggi o investimenti in tal senso. Le uniche cose che sono state sempre previste ed omesse nella loro pubblicità ed informazione nei confronti del paese sono le antenne di Santa Lucia, moltiplicatesi negli anni come funghi.

Viene da sorridere  a leggere articoli sul 5G, come nel caso dell’ex assessore Bernardi, nel quale dice che il Comune stando alla legge regionale deve informare la popolazione esercitando educazione ambientale sulla popolazione esposta al problema. Peccato che la legge è del 2011 e mai una giunta l’abbia esercitata e oltretutto l’antenna nuova è stata deliberata dalla precedente giunta nel luglio 2016 senza fare affissioni pubbliche come fecero a Sorgnano nel medesimo periodo. È evidente quindi che nessuno è escluso da questo risultato raggiunto.

É da anni che il borgo di Fontia è abbandonato e la chiusura del seggio rappresenta l’epilogo del disinteresse delle istituzioni per la sua comunità. Il trasporto pubblico locale né è un altro esempio lampante. Unica frazione di tutto il comune a non averlo nei giorni festivi. I progetti del parcheggio e della pavimentazione del 2008 mai finanziati. E queste cose sono sui tavoli comunali da diversi anni, quindi nessuno può lavarsene le mani dalla discussione. A Fontia esistono due case popolari vuote da diversi anni, entrambi sono in gestione ad Erp. Il patrimonio immobilare pubblico va tutelato e preservato. L’inescusabile trascuratezza e negligenza nella gestione del patrimonio immobiliare è fonte di responsabilità erariale. Questo il principio ribadito più volte dalla Corte dei Conti. Nelle nostre frazioni più disagiate e montane assistiamo da anni all’abbandono di edifici che potrebbero essere una risorsa. Il calo demografico ha portato per esempio alla chiusura delle scuole.

Per andare avanti nel progetto per il sentiero della memoria Fontia-Palazzetti-Santa Lucia è necessario avere dei locali per allestire una mostra permanente e per svolgere attività didattiche/incontri formativi con le scuole. I locali, ormai vuoti ed in stato di degrado, dell’ex scuola di Fontia, sarebbero idonei a questa funzione ed anche a sede di seggio con accesso invalidi ed idonei spazi. Il loro ultimo uso era quello di casa popolare, ma nessuno li abita, né risulta che nessuno abbia intenzione di trasferirsi lì, essendo Fontia ormai priva di servizi, non c’è più da anni né un esercizio commerciale, né un bar, e difficili sono i collegamenti con il centro città. Quindi sarebbe auspicabile per preservarne un uso pubblico e la conservazione, la trasformazione di questi locali in mostra permanente/centro di documentazione della Linea Gotica, futuro fulcro del Parco culturale della Linea Gotica. Un luogo dunque aperto alla collettività che conserverebbe la funzione pubblica di un edificio nato per essere una scuola. Perché l’Amministrazione non interviene sul cambio di destinazione d’uso dei locali e preferisce condannarli al degrado? Perché assistiamo in questi giorni alla chiusura del seggio di Fontia? Ovunque a livello europeo e nazionale si investono risorse contro lo spopolamento dei nostri borghi. La creazione di una mostra permanente, garantirebbe inoltre la conservazione di documenti, elmetti e altri manufatti che rischiano di essere dispersi. I privati che attualmente ne sono i proprietari sarebbero disponibili a donarli se ci fosse un esposizione ufficiale, altrimenti il rischio è che negli anni questi materiali vadano dispersi.

Alla luce di quanto espresso sopra chiediamo l’impegno effettivo dell’Amministrazione per far sì che le prossime elezioni tornino a Fontia, dotare quelle attuali dei servizi necessari al trasporto delle persone al seggio e si cominci seriamente ad investire per il rilancio della frazione, dando attuazione all’odg del dicembre 2019, votato all’unanimità in Consiglio Comunale, ma non applicato, né attuato”.

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