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L’associazione Mangia Trekking sulla vetta del “Casarola”

LUNIGIANA – L’alpinismo lento è un’attività sportiva salutare per tutti, che vive di passioni per il territorio, di ricordi, tradizioni e cultura ambientale. E’ con tale spirito, soprattutto oggi che si registra una brutta ripresa del
Covid-19, che l’associazione Mangia Trekking, propone e conduce periodicamente i propri amici, in montagna.

Ultima attività, sulla vetta del “Casarola”, la montagna appenninica, sul confine fra Sassalbo in Lunigiana, paese storicamente, con case senza camini, e Valbona terra di pastori in Emilia. Per una iniziativa piacevole e conoscitiva, in quanto durante il cammino sono stati attraversati territori straordinari, come ad esempio “l’anfiteatro naturale di origine glaciale” alle sorgenti del fiume Secchia, e sono stati raccontati gli aneddoti relativi alla vita di tante famiglie del luogo. Sono storie che raccontano un passato povero, fatto di pastorizia, taglio dei boschi, preparazione del carbone, raccolta dei funghi, e caccia. In una terra in cui i prodotti del sottobosco, le patate e le castagne erano alimenti essenziali. Sul monte Casarola, dove ancora oggi durante l’estate, si incontrano gli ultimi pastori di Lunigiana e di Valbona. A quota mt 1979 slm dove lo sguardo, durante le belle giornate, può spaziare dall’ arco Alpino a nord, fin verso le  Alpi Apuane , il golfo di La Spezia , la Corsica  e l’ Arcipelago Toscano  a sud. Dove la
fatica fatta per giungere in vetta, viene ampiamente ripagata dalla bellezza degli scenari osservati.

Così l’associazione Mangia Trekking, in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, invita gli amanti della natura a salire in quota, per conoscere questo territorio incontaminato, fatto di cose semplici, dove si può apprezzare la buona cucina di un tempo, in luoghi che sanno ancora raccontare tante storie antiche e donare emozioni.