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Sos Alberghiero, genitori in piazza: «I nostri figli rischiano di perdere l’anno»

La Colonia Fiorenzuola non è in grado di accogliere tutti e 78 gli iscritti al Convitto. La Provincia cerca una struttura alternativa, ma è polemica

MASSA – “Le altre scuole non accettano più iscritti per via delle normative anti-covid. Noi non sappiamo ancora se i nostri figli potranno entrare al Convitto: veniamo da Pisa, da Livorno, dall’Isola D’Elba. Se non possiamo contare sul servizio dell’alloggio offerto dal Convitto i nostri figli non potranno frequentare la scuola. E in questo momento non possiamo nemmeno iscriverli da un altra parte”. A parlare è Alessandra Veronese, pisana, mamma di uno studenti di 16 anni iscritto alla scuola alberghiera Giuseppe Minuto di Marina di Massa.

I tecnici della Provincia di Massa-Carrara, ovviamente, scongiurano questa ipotesi. Ma ad oggi sono circa 40 gli iscritti all’istituto alberghiero Giuseppe Minuto che rischiano di perdere l’anno scolastico. Provengono da Pisa, Livorno, Abetone, Casciana Terme, Parma, addirittura dall’isola D’Elba. E a causa della distanza da casa hanno richiesto di poter entrare al Convitto, lo spazio che offre vitto, alloggio e sostegno agli studi, a quegli studenti che appunto provengono da lontano per frequentare la rinomata scuola di cucina. A causa delle regole per evitare la diffusione del Covid-19, però, quest’anno i posti al Convitto sono ridotti. Praticamente dimezzati.

La Provincia è alla ricerca di una struttura capace di accogliere i 40 studenti che altrimenti resterebbero senza un alloggio. E ad oggi strutture simili all’orizzonte non se ne vedono. Il rischio che denunciano i genitori scesi in piazza ieri mattina per chiedere certezze all’ente Provincia è quello di perdere l’anno scolastico che dovrebbe iniziare lunedì 14 settembre.

A riceverli a palazzo Ducale è stato il presidente della provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti: “Per noi – ha detto il presidente – il convitto dell’alberghiero è un valore aggiunto  per una struttura che  è un’eccellenza nel panorama formativo toscano. Ci teniamo a garantire le esigenze delle famiglie, dei convittori ma anche del personale che vi lavora: lo dimostra il fatto che finora abbiamo contribuito al funzionamento garantendo l’affitto in questi ultimi quattro anni per un cifra non indifferente, circa 90 mila euro. Le linee guida purtroppo sono state disponibili solo a luglio con la necessità di spazi contingentati, cioè un convittore per camera, da valutare eventualmente due”.

“Noi continuiamo a garantire la colonia Fiorenzuola, ma occorreva cercare un’altra struttura per gli altri 40. Pur non avendo avuto nessun riscontro dalla scuola rispetto al piano che intendevano adottare – ha continuato Lorenzetti – abbiamo intuito e anticipato il problema e ci siamo mossi per cercare un’altra struttura, individuando “Il Pioppo”, con il quale l’anno scorso era stata fatta una convenzione per l’uso delle cucine come laboratori. In un primo momento ci sembrava che la cosa fosse fattibile, invece il consiglio di amministrazione il 31 agosto ha deciso di non concederci la struttura. Non siamo però rimasti su quell’unica opzione, avevamo già pensato di interpellare altre due strutture, in questo caso alberghiere, con le quali ci stiamo confrontando per la disponibilità. Per onestà devo dire – ha aggiunto il presidente – che un attimo dopo aver trovato la soluzione ci troveremo di fronte al problema del finanziamento di questo ulteriore sforzo economico. Che la questione convitto ci stia particolarmente a cuore – ha concluso il presidente – lo dimostra comunque il fatto che anche su questo versante non siamo stati ad aspettare: infatti abbiamo aderito al bando del Miur per gli affitti legato all’emergenza Covid che scadeva il 26 agosto e abbiamo chiesto, proprio per il convitto, un finanziamento di 130 mila euro. Comunque ritengo di poter esprimere un cauto ottimismo sulla soluzione del problema”.