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Coronavirus, lunedì in vigore il nuovo Dpcm: confermata gran parte delle regole vigenti

Intanto la ministra Azzolina: «La scuola non è un posto fatato e a rischio zero. C'è un protocollo e funziona»

MASSA-CARRARA – Confermato l’obbligo di mascherina al chiuso e all’aperto se non può essere garantita la distanza di un metro tra le persone, confermato l’obbligo di fare il tampone per chi torna dai 16 Paesi ritenuti a rischio. Mentre la capienza per i mezzi pubblici, uno dei massimi nodi del contendere con le Regioni, viene alzata all’80 per cento.

Questi i principali contenuti del nuovo Decreto del presidente del consiglio, che porta avanti l’impianto agostano e che sarà in vigore da lunedì prossimo, 7 settembre. Nessun allentamento previsto per l’apertura al pubblico degli eventi sportivi. Quanto alle mascherine, come detto, le regole non cambiano: è obbligatorio indossarle (esclusi i bambini sotto i 6 anni e i disabili) nei luoghi chiusi aperti al pubblico, mezzi inclusi, e comunque anche all’aperto quando non si può garantire il distanziamento. Ok alla capienza limite dell’80 per cento dei posti sui mezzi pubblici mentre gli scuolabus potranno viaggiare pieni purché i ragazzi non restino a bordo più di un quarto d’ora.

Conferma anche per l’ordinanza varata subito dopo Ferragosto con la quale il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha vietato il ballo nei locali pubblici e imposto l’obbligo di mascherina anche all’aperto, nei luoghi della movida dove è più facile che si creino assembramenti, dalle 18 alle 6 del mattino. Intanto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è tornata a parlare di scuola.

“Abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio contagio ma la scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero per questo abbiamo lavorato con l’Iss per avere un protocollo e stabilire cosa si fa se c’è un contagiato in classe”, ha detto a Il caffè della domenica, il nuovo programma di Maria Latella su Radio24.

“Dal 14 – ha proseguito – la partita della scuola diventa molto sanitaria. Il caso di Roma al Marymount dimostra come il protocollo sta funzionando: inizialmente si era parlato di 65 persone che dovevano andare in quarantena, poi si è stabilito che solo 9 andranno in quarantena e seguiranno la didattica a distanza”. La ministra pentastellata ha precisato che “le linee guida stabiliscono che se la classe è in quarantena la didattica deve continuare. Io credo ci voglia anche buonsenso, tutti i paesi europei stanno facendo così”.