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Linea Parma-Spezia, 3 milioni per il viadotto di Borgo val di Taro foto

BORGO VAL DI TARO – Sette travate metalliche – per complessivi 350 metri di lunghezza – sollevate con l’ausilio di martinetti idraulici e gru, 50 tecnici e 25 mezzi d’opera al lavoro per oltre un mese, un investimento di circa 3 milioni di euro. Sono alcuni numeri dell’intervento realizzato da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) a Borgo Val di Taro, sulla linea Parma – La Spezia.

Oggetto dei lavori è stato il viadotto ferroviario sul fiume Taro: 7 campate in travate metalliche reticolari lunghe 50 metri ciascuna, appoggiate su pile e spalle in muratura alte circa 18 metri. Proprio le pile di appoggio sono state al centro dell’intervento. Per consentirne la manutenzione straordinaria e il consolidamento RFI ha prima rimosso binari e traversine dalle travate, poi sollevate una alla volta con l’impiego di martinetti idraulici e gru per liberare le pile e consentire l’intervento dei tecnici. Al termine dei lavori, ancora grazie all’impiego di gru e martinetti, le travate sono poi state riappoggiate sulle pile e binari e traversine riposizionati.

L’intervento, eseguito fra il 13 giugno il 22 luglio, sarà seguito da alcune attività di completamento previste in tre diversi fine settimana rispettivamente nei mesi di settembre (dalle 22.30 di venerdì 11 alle 5.00 di lunedì 14), ottobre (dalle 22.30 di venerdì 23 alle 5.00 di lunedì 26) e novembre (dalle 22.30 di venerdì 13 alle 5.00 di lunedì 16). Durante l’attività del cantiere la circolazione ferroviaria verrà sospesa fra Berceto e Pontremoli e il servizio effettuato con autobus sostitutivi. Tutte le soluzioni di viaggio sono già consultabili sui canali di vendita delle imprese di trasporto. L’attuale viadotto ferroviario sul Taro risale al 1931 quando l’opera sostituì il ponte originario, costruito alla fine del 1800, per consentire il passaggio dei più pesanti e veloci locomotori elettrici dopo l’elettrificazione della linea ferroviaria. L’originale struttura a travate reticolari in curva ne fece, all’epoca della sua costruzione, uno dei ponti di tale tipo più lunghi d’Europa.