LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Operatori pronto soccorso infetti, il sindacato infermieri: «Secondo l’Asl virus contratto all’esterno»

Il Nursind: «Chi può dire con sicurezza che ciò sia vero e che invece non sia il contrario? Bisognava effettuare subito i tamponi»

MASSA – «Sembra che l’Azienda ​Usl Toscana Nord Ovest in questi ultimi mesi si sia dimenticata del Covid-19». Va all’attacco la segreteria di Massa-Carrara del Nursind, sindacato degli infermieri, dopo la notizia secondo cui quattro operatori sanitari del pronto soccorso del Noa sono stati contagiati dal coronavirus.

«Purtroppo – dice il sindacato – al pronto soccorso dell’ospedale delle Apuane 4 sanitari sono risultati positivi al virus e l’azienda, senza perdere troppo tempo, è stata pronta a puntare il dito pubblicamente contro di loro, affermando che sicuramente il virus è stato contratto esternamente dalla struttura ospedaliera. Chi può dire con sicurezza che ciò sia vero e che invece non sia il contrario? Sicuramente nessuno, anche perché dagli ultimi esami effettuati agli operatori risultati poi negativi sono già passati dei mesi e in questi mesi, al di là della vita privata di ogni persona, i sanitari hanno continuato a lavorare ininterrottamente all’interno della struttura ospedaliera venendo a contatto con pazienti poi risultati positivi al tampone».

«Tale atteggiamento – afferma ancora il Nursind – è irresponsabile e non tiene conto di ciò che accade all’ospedale delle Apuane da qualche mese. Fino a qualche mese fa esistevano i percorsi e locali “covid” e “no covid” che erano adeguatamente sanificati e tutto ciò proteggeva utenti e sanitari. A oggi i percorsi sopra descritti, a differenza di quanto insinua l’azienda, sono a macchia di leopardo e non sufficienti per come dovrebbero essere. In pronto soccorso il percorso covid esiste, con spazi dedicati per utenti e sanitari ma ad oggi la sanificazione dei percorsi che dovrebbe seguire il paziente “sospetto” nei suoi spostamenti interni alla struttura ospedaliera, dovuti ad accertamenti e procedure, sembra essere scomparsa come per magia, per non parlare della sanificazione totale di tutti i locali del pronto soccorso che di fatto, non è stata neanche attivata dopo gli ultimi eventi».

«E dopo 4 casi accertati positivi al ps, perché ostinarsi a eseguire i tamponi a tutto il personale sanitario solo in presenza di sintomatologia invece di fare subito gli esami a tempo zero per poi ripeterli dopo 15 giorni che è, a quanto pare, il tempo di incubazione della malattia? La responsabilità di tutto ciò è dei sanitari o di chi organizza? Nursind attraverso note ufficiali ha più volte segnalato queste lacune in questi mesi ma probabilmente per qualcuno il Covid-19 è andato in vacanza ed ora alla fine delle ferie si punta il dito contro gli operatori».