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«Il centro prelievi non deve essere trasferito»

PONTREMOLI – “Il centro prelievi di Pontremoli deve restare all’ospedale, in spazi puliti, sani, luminosi e con una organizzazione del lavoro nettamente più snella: tornare al distretto di via Mazzini sarebbe una scelta totalmente sbagliata”. A parlare è il segretario della Uil Fpl Massa Carrara, Claudio Salvadori, che si fa così portavoce di preoccupazioni e lamentele emerse in queste ore fra cittadini e lavoratori, venuti a sapere che l’Asl avrebbe intenzione di riportare il centro prelievi dall’ala dell’ospedale di Pontremoli di nuovo al distretto di via Mazzini.

Da lì, infatti, era stato trasferito d’urgenza in piena pandemia a causa del crollo di una parte dei soffitti: “In quell’occasione erano emerse con chiarezza tutte le criticità dello stabile – prosegue Salvadori – che noi denunciamo da tempo. Ambienti insalubri, pieni di muffe e insetti. Dentro l’ala dell’ospedale abbiamo invece visto come il servizio fosse molto migliorato, per i cittadini e i lavoratori: ambienti sani, luminosi, una organizzazione ottimale del personale che ha potuto lavorare in una sola sede invece che in due distaccamenti separati. Elementi che hanno permesso di superare al meglio tutte le difficoltà dell’emergenza sanitaria. Nessun sovraffollamento, zero risse e parapiglia. E l’utenza ha dimostrato palesemente di preferire questa soluzione anche per viabilità e disponibilità di parcheggi”.

Tuttavia pare che la dirigenza Asl proprio in queste ore abbia deciso di riportare indietro le lancette del tempo e far tornare il centro prelievi “nel vecchio edificio che ancora presenta notevoli criticità. Eventualità che ha scatenato ansie e paure in tutti i dipendenti che pensavano ormai chiuso il capitolo – prosegue Salvadori -. Vogliamo ricordare che gli infermieri del distretto il venerdì vanno in macchina a Zeri per i prelievi, sabato a Bagnone per i prelievi, a breve pure a Mulazzo. Se ritorneremo con i prelievi in via Mazzini avremo anche due infermieri tutti i giorni distaccati a fare i prelievi anche in quella sede. Ricordando il fatto che per fare i prelievi serve anche istituire un checkpoint e ricordando il fatto che gli  infermieri a disposizione per fare tutto questo sono sei con problemi fisici propri o di familiari, con il riconoscimento della legge 104, ci chiediamo come possa essere mantenuta una serie così numerosa di punti prelievi e distaccamento del personale senza inficiare la qualità del servizio ai cittadini e le condizioni di lavoro”.

Praticamente lavoratori in perenne mobilità: “Ma i dipendenti del distretto non sono rider – incalza il segretario Uil Fpl – che passano il turno a spostarsi da un punto prelievo all’altro, tra neve, nebbia, ghiaccio, Covid. Quante macchine ha a disposizione l’Asl  per far fare tutti questi giri? Che divise per tenere i dipendenti in tour per la Lunigiana visto che i lavoratori a oggi non hanno ricevuto vestiario ma utilizzano scarpe e giacche di loro proprietà? Per questo – conclude – chiediamo un incontro urgente con la dirigenza Asl per evitare questo ennesimo trasferimento, previsto ovviamente, come ormai è prassi, senza concertazione con le organizzazioni sindacali, sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini. Altrimenti ci riserveremo di tutelare la sicurezza dei lavoratori e degli utenti in altre sedi”.