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Fiumi inquinati, Arpat: «Indispensabili interventi strutturali alla rete fognaria»

Goletta blu anche quest'anno conferma la presenza di batteri alle foci dei corsi d'acqua.

Fortemente inquinate le foci del Lavello, Brugiano e Versilia. I risultati del monitoraggio di Goletta Verde sulle nostre foci non sono confortanti. Scrive Legambiente Toscana: “Quest’anno ci siamo concentrati sulle foci dei corsi d’acqua per indagare con rigore eventuali deficit della depurazione nell’entroterra. Ebbene, il quadro è composito, ma si evidenzia con ancora maggiore nettezza una Toscana a due velocità.
Bene Costa Etrusca e litorale grossetano, male la conurbazione apuano-versiliese e alcuni punti dell’Elba”.
Dei 20 punti campionati sulla costa, 8 risultano oltre i limiti di legge. Di questi, 6 sono stati giudicati “fortemente inquinati” e 2 “inquinati”.
Nel mirino ci sono sempre canali e foci, (principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare).
Legambiente ricorda che «Foci di fiumi e torrenti, fossi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare. La nostra denuncia sulle carenze depurative vuole provare a superare questo deficit cronico, anche per tutelare il turismo e le eccellenze dei territori».I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio.
Quattro i punti monitorati in provincia di Massa Carrara. E risultato “inquinato” il punto sulla foce del torrente Carrione a Marina di Carrara. Sono stati invece giudicati “fortemente inquinati” gli altri tre punti indagati in provincia: la foce sul torrente Lavello, in località Partaccia a Massa; la foce sul fiume Brugiano ,tra Partaccia e Ronchi, sempre a Massa, e la foce sul fiume Versilia in località Cinquale nel comune di Montignoso.
«Nei corsi d’acqua che sfociano in mare (particolarmente in Versilia e sulla costiera apuana ma anche in altre situazioni) si hanno carichi inquinanti fecali determinati da un sistema fognario e depurativo insufficiente. Le forti precipitazioni possono provocare tracimazioni dei sistemi fognari o movimentare carichi inquinanti accumulati in precedenza, determinando un rapido degrado della qualità (in termini igienico-sanitari) delle acque costiere che ricevono tali apporti».
«Sono ormai diversi anni che emergono problemi, e per evitare che si ripresentino Arpat auspica che gli sforzi di tutti – ciascuno per la propria competenza – siano rivolti a realizzare gli indispensabili interventi strutturali: assicurare che tutti gli scarichi di acque reflue (individuando ed eliminando tutti quelli abusivi) siano convogliati in impianti fognari adeguati e che tutti gli impianti fognari portino i reflui ad impianti di depurazione adeguatamente dimensionati, che tengano conto sia degli effettivi carichi inquinanti potenziali sia delle mutate condizioni climatiche (forti piogge) che incidono significativamente sulla portata di reflui accettata dagli impianti di depurazione”.