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«No alla chiusura nei weekend delle biglietterie ad Aulla e Pontremoli»

La situazione alle due stazioni ferroviarie va avanti da inizio anno. I due sindaci intervengono con una richiesta forte e chiara

No alla chiusura della biglietteria delle stazioni ferrovie di Pontremoli ed Aulla durante i fine settimana: è una la richiesta forte e chiara quella che il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini e quello di Aulla Roberto Valettini hanno rivolto in questi giorni all’assessore della regione Toscana con delega alle infrastrutture per la mobilità, logistica, viabilità e trasporti Vincenzo Ceccarelli e al Direttore della Divisione Trasporto Regionale Toscana di Trenitalia Gianluca Scarpellini.

Una scelta sbagliata ed ingiusta, piovuta dall’alto dall’inizio dell’anno, improvvisamente e senza alcun preavviso o confronto con amministratori locali e organizzazioni sindacali e senza neppure una adeguata informazione pubblica. Dal 1 gennaio biglietterie chiuse, quindi, nelle giornate di sabato e domenica, sia nella stazione ferroviaria pontremolese che ad Aulla.

I due primi cittadini hanno prontamente protestato sottolineando come tale disservizio rappresenti una grave penalizzazione per gli utenti del territorio, che si tratti di pendolari o meno, ma anche per i numerosi turisti che trascorrono i loro fine settimana liberi nella terra dei cento castelli. Non solo. «Si tratta anche di violazioni di accordi – hanno spiegato i due Sindaci nella lettera inviata all’Assessore Ceccarelli e al Direttore Scarpellini -, a suo tempo definiti, tra Trenitalia e Regione, con i quali era ed è garantita l’apertura delle biglietterie sette giorni su sette».

Se poi la motivazione di tale carenza fosse da ravvisare nella difficoltà di reperire personale a causa di eventuali pensionamenti il problema non esisterebbe, anzi: «Da tempo ci sono domande di diversi dipendenti/operatori Trenitalia residenti in Lunigiana ma da anni collocati altrove. Collocarli presso le biglietterie di Pontremoli ed Aulla, permetterebbe loro di rientrare nel proprio territorio (invece che pianificare magari il trasferimento della propria famiglia) e risolverebbe la carenza di servizio verso l’utenza».

Per tutti questi motivi quindi è stato richiesto ai vertici di Regione e Trenitalia un intervento urgente e, se utile, un incontro per approfondire le tematiche. Un modo, questo, per garantire a tutti i cittadini, anche a quelli che abitano o visitano i nostri territori bellissimi ma arginali, un servizio preciso e puntuale, cioè un trattamento normale, piuttosto che l’ennesima disparità con la quale, in ogni settore e per ogni scelta, la montanità e la sua gente sono valutati di “serie C”.