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«Un ascensore per l’accesso facilitato al castello Malaspina»

La proposta viene rilanciata dallo storico massese Franco Frediani: «No alle impattanti scale mobili. Facciamo come a Pontremoli»

Un ascensore per il Castello Malaspina di Massa. È la proposta che arriva dallo storico locale, Franco Frediani. «Premesso – scrive – che la vocazione del Castello Malaspina è quella storico-culturale e quindi la sua valorizzazione dotandolo di quel corredo storico-archeologico atto a far conoscere al visitatore la sua e la nostra storia, ritengo che sarebbe giunta l’ora di pensare seriamente ad una via di accesso facilitata. Sono decenni che se ne parla ma, nonostante vari e proposte, nulla ad oggi è stato realizzato. Si è fantasticato con le impattanti e devastanti scale mobili, le funicolari, le caratteristiche cremagliere ma, vuoi per un verso vuoi per l’altro, soluzioni idonee non ne sono state trovate. E non credo sia una questione di costi. Si, certamente importanti per un Comune come il nostro ma non impossibili. Pontremoli ci è riuscita grazie anche al contributo della Regione e nel nostro caso credo potremmo ottenere anche una sovvenzione dal Fondo Europeo. Una soluzione fattibile e non impattante è a mio avviso quella che tanti anni fa propose l’architetto Nicola Gallo e cioè un ascensore che, con accesso dalla galleria del rifugio antiaereo di Via Prado, dopo uno sviluppo orizzontale di un centinaio di metri, sale per 8° mt. con un capiente ascensore, all’interno del Castello , subito oltre la cancellata in ferro dell’ingresso. Avremmo diversi vantaggi : poter usufruire del parcheggio di via Prado anche per bus turistici, Il rifugio antiaereo potrebbe essere maggiormente valorizzato e l’ascensore troverebbe il giusto collegamento col secondo ascensore (di servizio) , già programmato, che dall’ingresso conduce al piazzale delle cannoniere. Per arrivare ad una eventuale realizzazione i tempi, tecnici e burocratici, sono estremamente lunghi, da qui, se veramente vogliamo gettare le basi del progetto, la necessità di non perdere tempo e dare il via alla progettazione esecutiva. Carpe diem».