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«Su Cava Fornace servirebbe una vera analisi costi-benefici»

Il Comitato antidiscarica contro il sindaco Lorenzetti: «Dire che è un sito "sicuro" e "in sicurezza" non è la stessa cosa»

Il Comitato dei cittadini contro la discarica di “ex Cava Viti” «rimane sempre perplesso dalle risposte evasive e oltremodo generiche che alcuni comuni e in particolar modo il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti trova per distogliere l’attenzione dal problema della discarica di Cava Fornace, forse sarebbe opportuno anche qui fare una valutazione dei “costi-benefici” di questo impianto. E spiegare che un sito “sicuro e in sicurezza” non è la stessa cosa, Cernobyl tanto per dire è stato messo “in sicurezza” ma non è sicuro. Le due parole hanno lo stesso valore per un “sito idoneo o non idoneo”». Gli antidiscarica che chiedono da molto tempo la chiusura di Cava Fornace tornano a farsi sentire.

«Certo – proseguono – se fossimo in un altro paese di queste cose non ci sarebbe bisogno, una Regione dopo aver visto le carte, avrebbe compreso il grande errore commesso a suo tempo dalle province insieme ai comuni, troppo zelanti a dare autorizzazioni in siti non idonei, con criticità e un complesso sistema naturalistico esistente intorno al buco della Cava Viti. Ma come sappiamo il progetto è andato avanti in una sommatoria di errori e omissioni ; comprendiamo anche che PAA ad oggi si sente garantito da timide e lacunari autorizzazioni di derivazione provinciale, senza parere sanitario, senza verifica ambientale Postuma, con controlli ambientali lacunosi derivati da un programma di monitoraggio vecchio o non più adeguato al carico ambientale che vorrebbero far gravare sul sito, estendendo i conferimenti fino a quota 98, ma in questi casi invece di sbandierare “trasparenze”, sarebbe opportuno verificare le carte e colmare gli aspetti ambientali, in ossequio del principio di precauzione. Comprendiamo bene che alla base ci sono interessi economici di una certa rilevanza, Alia deve ripulire 61 comuni ed è molto più conveniente usare un sito già esistente a Montignoso invece di realizzarne un altro per le loro esigenze in un luogo idoneo».

«Il piano strutturale di Montignoso pone nuova luce sul sito della discarica e viene confermato che è stata realizzata dentro vincoli ambientali forti, ma sembra che a nessuno dei comuni interessi, il lago, la fauna, la natura e la salute sono inesistenti per le amministrazioni perché “Il profitto è sempre una brutta bestia”. Cosi, chiediamo alle associazioni ambientaliste di palesarsi ed unirsi fattivamente a questa lotta, come sta facendo Italia Nostra Onlus, ai comuni, specialmente Montignoso e Pietrasanta, di partecipare attivamente alla procedura avviata dalla Procura difendendo cosi tutte le persone del comprensorio e ai cittadini di seguirci nei futuri eventi organizzati sul territorio e tramite la nostra pagina di Facebook. Invitiamo tutti al sit-in davanti alla discarica che avverrà durante la visita della Commissione d’inchiesta Regionale sul ciclo dei rifiuti, il 25 febbraio dalle ore 14.00. Grazie.