LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Cava Fornace, il comitato: «Il 2019 non deve essere l’anno "del gambero"»

Gli antidiscarica tornano a farsi sentire: «I Comuni continuano a mantenere una posizione di attesa per non prendere nessuna decisione»

«Siamo arrivati al 2019, malgrado la continua attività del Comitato volontario contro la discarica di “ex cava Viti” nel cercare di aiutare i comuni a salvaguardare il territorio e l’ambiente contro la discarica di Cava Fornace (che ricordiamo sempre ubicata in un sito ritenuto non idoneo), malgrado la diffida e quindi un invito alle attuali amministrazione di Montignoso e Pietrasanta di avviare l’iter per emettere il parere igienico sanitario obbligatorio mancante nelle attuali autorizzazioni dell’impianto, ad oggi nulla è stato fatto». Il comitato contro la discarica di Cava Fornace torna a farsi sentire.

«I Comuni – dicono dal comitato – continuano a mantenere una posizione di attesa per non prendere nessuna decisione, malgrado la giurisprudenza dica il contrario, continuano a far finta che tale documentazione non sia dovuta, che tale discarica non sia nemmeno più industria insalubre di Primo Grado, ricordando che sono industrie insalubri gli impianti che trattano , lavorano e fanno da deposito a rifiuti tossici e/o nocivi (decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 915, ed alla deliberazione del Comitato interministeriale del 27 luglio 1984 e successive modifiche), che il sindaco non sia la massima autorità sanitaria del territorio che amministra. Forse siamo nell’anno del gambero, dove tutto ciò che è stato fatto e detto non conta nulla, anzi, è meglio andare indietro, invece di andare avanti, visto che il parere igienico sanitario è stato anche votato e richiesto in Consiglio Regionale toscano all’unanimità e ci sono sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che comprovano la validità di quello che il Comitato, da tempo dice. Magari tutto questo potrà essere nuovamente discusso nel Consiglio Straordinario Unificato aperto ai cittadini richiesto formalmente dal Comune di Forte dei Marmi attraverso l’assessore alla ecologia Ghiselli, e supportato dall’assessore all’ambiente Venè del Comune di Seravezza, con data ultima al 31 gennaio, anno corrente. Ci auguriamo che il sindaco di Montignoso in linea con quello dichiarato su interrogazione di P. Lenzetti durante il consiglio comunale di fine dicembre supporti e approvi tale richiesta, e che anche il Comune di Pietrasanta faccia lo stesso per parlare in maniera completa e esaustiva dell’argomento davanti ai cittadini».

«Le cose da discutere sono molte, soprattutto dopo che la Regione attraverso l’assessore Fratoni ha dichiarato che la discarica andrà avanti fino al riempimento quota 98M (in barba a cinque votazioni di chiusura dei consigli comunali e due votazioni di chiusura del consiglio regionale toscano, dove la stessa maggioranza ha messo la firma), facendo come al solito un banale conteggio di profitto o perdita economica senza valutare il pesante dazio che l’ambiente e il territorio apuo-versiliese ha già pagato e pagherà per almeno altri 10 anni, per una discarica che comunque non serve il nostro territorio , non genera profitto per la comunità Apuo-Versiliese , è proprietà di Alia e serve 61 comuni del territori di Prato , Pistoia e Firenze, deve garantire lo smaltimento di tutti i loro rifiuti speciali e dell’amianto portandoli in Versilia a Montignoso , dentro un sito con autorizzazioni vecchie , ancora provinciali nella stesura e incomplete, senza una Via (valutazione impatto ambientale) integrale e in conflitto con le stesse regole di ubicazione delle discariche secondo la regolamentazione regionale. E visto che, anche l’attività dei camion in entrata e uscita dalla discarica è frenetica e continua, con molti mezzi spesso parcheggiati anche di notte, ci auguriamo di poterci incontrare e raffrontare al più presto con le amministrazioni in un Consiglio Straordinario aperto a tutti, dove potremo portare anche la voce nostra e quella delle persone che vivono sulla loro pelle questo problema».