LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Tanti auguri alla Provincia di Massa-Carrara per i suoi 160 anni

Fu istituita il 27 dicembre 1859 con decreto del Dittatore delle Province Modenesi e Parmensi e Governatore delle Romagne, Luigi Carlo Farini

Più informazioni su

Un 2019 importante storicamente per la Provincia di Massa-Carrara che taglia il traguardo dei 160 anni. La Provincia di “Massa e Carrara” (così si chiamava allora senza il trattino, previsto invece dal decreto luogotenenziale 48 dell’1 marzo 1946 che ripristinava i comuni di Massa, Carrara e Montignoso, al posto di quello di Apuania, e all’articolo 2 prevedeva che la provincia di Apuania riprendesse l’antico nome di “Massa-Carrara”) fu istituita il 27 dicembre 1859 con decreto del Dittatore delle Province Modenesi e Parmensi e Governatore delle Romagne, Luigi Carlo Farini e comprendeva 2 circondari (Massa e Carrara e Pontremoli) 10 mandamenti e 23 comuni per un totale di 109.072 abitanti.
Brevi notizie della storia della Provincia di Massa-Carrara le riportiamo di seguito e sono tratte dal sito dell’Archivio provinciale.

Nella primavera del 1859, con la deposizione di Francesco V d’Este, il ducato di Modena eReggio (comprendente anche i territori di Massa e Carrara) venne definitivamente annesso al Regno di Sardegna e il suo territorio diviso dal commissario regio Luigi Carlo Farini, sul modello francese, in Provincie, Circondarj, Mandamenti e Comuni in base al regio decreto n. 79 del 27 dicembre 1859. In ogni Provincia furono nominati un Governatore e un Vice Governatore e fu istituito un Consiglio di Governo. L’amministrazione di ogni Provincia fu composta da un Consiglio provinciale e da una Deputazione provinciale che veniva eletta dal Consiglio stesso e presieduta dal Prefetto.

Nella primavera del 1859, con la deposizione di Francesco V d’Este, il ducato di Modena eReggio (comprendente anche i territori di Massa e Carrara) venne definitivamente annesso al Regno di Sardegna e il suo territorio diviso dal commissario regio Luigi Carlo Farini, sul modello francese, in Provincie, Circondarj, Mandamenti e Comuni in base al regio decreto n. 79 del 27 dicembre 1859. In ogni Provincia furono nominati un Governatore e un Vice Governatore e fu istituito un Consiglio di Governo. L’amministrazione di ogni Provincia fu composta da un Consiglio provinciale e da una Deputazione provinciale che veniva eletta dal Consiglio stesso e presieduta dal Prefetto.

La Provincia di Massa e Carrara, costituita con tale denominazione il 27 dicembre 1859, divenne parte del regio territorio dell’Emilia con capoluogo Bologna e fu suddivisa nei circondari di Massa e Carrara, a sua volta suddiviso nei mandamenti di Massa, Carrara, Fivizzano, Aulla, Calice, Tresana, Fosdinovo e di Pontremoli, a sua volta suddiviso nei mandamenti di Pontremoli, Bagnone, Mulassa [Mulazzo]

Con regio decreto n. 4461 del 4 dicembre 1860 si istituivano i tribunali di Massa, Pontremoli e Castelnuovo Garfagnana, sotto il distretto della corte di appello di Genova (con Massa quale sede di circolo di corte di assise competente anche per Pontremoli e Castelnuovo). In questo modo la Garfagnana amministrativamente dipendeva da Modena (trovandosi dal 1859 sotto la Provincia di Modena) e giudiziariamente da Massa e Carrara.
Risolse questa sfasatura il regio decreto n. 4471 del 15 dicembre 1860 che stabiliva che a partire dal 1 gennaio 1861 il circondario di Castelnuovo Garfagnana venisse incorporato nella Provincia di Massa e Carrara facente parte della regione Toscana.
Con regio decreto n. 1913 del 2 settembre 1923 venne istituita la Provincia della Spezia e furono trasferiti ad essa i comuni di Calice al Cornoviglio e Rocchetta Vara. Poco dopo, con regio decreto n. 2490 del 9 settembre 1923, anche il circondario di Castelnuovo Garfagnana venne meno, passando alla Provincia di Lucca.
Con regio decreto n. 1860 del 16 dicembre 1938 la denominazione della Provincia, comprendente i comuni di Massa, Carrara e Montignoso, divenne Apuania e le tre città unite in un unico comune.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 la provincia divenne il cardine occidentale della linea difensiva tedesca, la cosiddetta Linea Gotica, costruita nella primavera/estate del 1944. In tutto il territorio si sviluppò un’intensa resistenza, armata e civile, fino alla liberazione nell’aprile del 1945, che è valsa alla Provincia di Massa-Carrara la medaglia d’oro al valor militare e ai Comuni di Massa e Carrara la medaglia d’oro al merito civile.

Con decreto legislativo luogotenziale n. 48 del 1 marzo 1946 si ripristinò la situazione preesistente, con i tre comuni di Massa, Carrara e Montignoso e la denominazione di Provincia di Massa-Carrara. Il capoluogo provinciale fu posto nel ricostituito comune di Massa, anche se alcuni uffici e strutture di dimensione provinciale rimasero a Carrara.

Il trattino, indicato nel Decreto, non fece che innescare ulteriori turbolenze nella querelle sul nome della provincia, da sempre indicato in molteplici forme; già nel 1902 la Deputazione provinciale inviò una circolare a tutti sindaci della Provincia perche disponessero che in ogni atto amministrativo fosse usata la denominazione Massa e Carrara; quasi un secolo più tardi, nel 1992, un’azione popolare chiedeva il ripristino del nome Massa e Carrara, richiesta disattesa dalla Delibera di consiglio provinciale del luglio 1992 che confermò la denominazione Provincia di Massa-Carrara. L’abrogazione del decreto legislativo luogotenziale di cui sopra, ai sensi del recente Decreto Legge 22 dicembre 2008, n. 200, convertito in legge n. 9 del 2009, sembrò aprire uno spiraglio normativo per la ripresa della denominazione Massa e Carrara. Ma nuovamente, nel bailamme giuridico tipicamente italiano, si abroga l’abrogazione [!?] con decreto legislativo n. 179 del 2009. Dunque, ai sensi della decreto 48 del 1946, Massa-Carrara torna ad essere la denominazione corretta a norma di legge.

Se già i decenni del XIX secolo e quelli del primo Novecento vedevano l’ente svolgere le sue funzioni principalmente nei settori di beneficienza, strade e ponti, igiene, bonifiche, opere idrauliche, caccia e pesca, edifici pubblici, gli anni del dopoguerra videro l’ente provinciale fortemente impegnato nelle attività di assistenza e beneficienza, di pubblica istruzione, di sanità ed igiene (Consorzio antitubercolare), di assistenza alla maternità e all’infanzia (Onmi), di sviluppo dei settori agricolo e forestale.
Importante fu il ruolo della Provincia per la ricostruzione post bellica (strade, opere igieniche ed edifici scolastici), per la quale nacque un vero e proprio Comitato nel 1945. Sempre nel 1945 è la nascita dell’Autoparco provinciale, per la gestione dei trasporti cittadini. Nacquero quindi comitati e consorzi anche per le altre principali attività di ricostruzioni ed assistenza quali il Comitato per la per la custodia e amministrazione delle colonie (1945), Comitato per la bonifica dei campi minati (1945), Commissione per la precedenza nella liquidazione dei danni di guerra (1946), (Consorzio Zona Industriale, 1947), Consorzio per il bacino di Tendola e Turano (1949).
Solo a partire dagli anni ’70 tra le voci del titolario iniziano ad affacciarsi significativamente temi quali turismo e cultura, belle arti, rifiuti ed ambiente e solo dagli anni ’80 vengono meno le competenze in tema di beneficienza, assistenza ai disabili, illegittimi, infermi perché passati alle USL. Appartengono agli anni ’80 le attribuzioni di competenze in tema di protezione civile (1985), agli anni ’90 quelle relative alla formazione (1995), e al 2000 l’istituzione della commissione pari opportunità e politiche sociali.
In particolare hanno delineato con maggior precisione le competenze delle province sia il decreto legislativo n. 112/1998, che ha conferito alle Province ulteriori funzioni prima spettanti allo Stato o alle Regioni, in adesione al principio di sussidiarietà, sia l’art. 19 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL)

Più informazioni su