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Qualità della vita, Massa-Carrara migliora ma le donne guadagnano ancora troppo poco

La provincia apuana (ultima in Toscana) sale di 5 posizioni nella classifica del Sole 24 Ore su dati relativi al 2017: ancora al top per numero di librerie ogni mille abitanti

Milano vince la 29ª edizione della Qualità della vita. Un risultato inedito nell’indagine annuale del Sole 24 Ore. La provincia si piazza ben sette volte su 42 nei primi tre posti per le performance conseguite negli indicatori del benessere e conquista così lo scettro di provincia più vivibile d’Italia, dopo averlo sfiorato per quattro volte, fermandosi al secondo posto nel 2003 e 2004 e poi nel 2015 e nel 2016. Come ogni anno l’indagine del Sole 24 Ore scatta una fotografia delle città italiane, scegliendo di inquadrare la questione della vivibilità urbana tramite 42 parametri per ciascuna provincia (107 in tutto), suddivisi in sei macro aree tematiche (Ricchezza e consumi, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Giustizia e sicurezza, Demografia e società, Cultura e tempo libero).

Milano svetta negli indicatori reddituali, di lavoro e per i servizi. Al primo posto per depositi in banca pro capite, celebra un buon tasso di occupazione e vince l’iCityrate 2018 come migliore smart city. Anche la cultura sale sul podio, con la spesa media dei milanesi al botteghino. Tra i punti deboli la sicurezza (scippi, borseggi e rapine) e l’indice di litigiosità nei tribunali. Al secondo ed al terzo posto si piazzano Bolzano, in risalita dalla quarta posizione del 2017, e Aosta, in discesa di una posizione dallo scorso anno. In coda alla graduatoria, invece, si ritrova Vibo Valentia. È la quarta volta che compare sul fondo, verso il quale tendono numerose città del Sud.

LA PROVINCIA DI MASSA-CARRARA
In linea col miglioramento registrato un mese fa anche dal quotidiano Italia Oggi la provincia di Massa-Carrara risale alcune posizioni in classifica rispetto al 2017. La posizione in classifica è la 67esima (su 107 province), un miglioramento di cinque gradini rispetto alla rilevazione dello scorso anno, con un punteggio di 464,6. I dati sono tutti aggiornati al 2017, eccezion fatta per quelli relativi all’ecosistema urbano (rilevazioni di Legambiente), alle imprese registrate, alla presenza di onlus e all’indice di sportività, risalenti al 2018.

Ecco come si posiziona la provincia apuana voce per voce:
67° posto per ‘Ricchezza e consumi’ (in discesa rispetto al 2017).
69° per ‘Affari e lavoro’ (in discesa), all’interno di questo indicatore da segnalare: il penultimo posto nazionale per numero di start up innovative ogni 1000 società di capitale (1,4) e il 99esimo posto per differenza retributiva di genere: gli stipendi delle donne sono il 32% più bassi rispetto a quelli degli uomini.
64° posto per ‘Ambiente e servizi’ (in miglioramento): all’interno dell’indicatore, Massa-Carrara risulta tra le province peggiori per ecosistema urbano (105° posto su 107).
94° posto per ‘Demografia e società’ (in miglioramento).
63° posto per ‘Giustizia e sicurezza’ (in miglioramento).
26° posto per ‘Cultura e tempo libero’ (in discesa): come al solito, in questo indicatore, curioso notare come Massa-Carrara sia ancora al primo posto in Italia per numero di librerie (17,4 ogni 100mila abitanti).

Nella graduatoria generale quella apuana è l’ultima provincia toscana, preceduta da Firenze (al 22esimo posto, cala di 10 posizioni rispetto al 2017). Stessa sorte per Siena al 26esimo che scende di 15 posizioni. Anche Arezzo al 35esimo è in calo di 14 posti. Differenziale negativo per Livorno che al 37esimo posto perde 20 posti. Lucca sale al 43esimo posto, 11 posizioni in più. Pisa rimane a metà classifica con il 54esimo posto (-7), segue Prato al 55esimo posto con 17 posti persi. Pistoia guadagna 11 posizioni e arriva al 65esimo posto. Seguono altre due province, Grosseto (-13) e, appunto, Massa-Carrara (+5).