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Il gioco d’azzardo: una piaga troppo presente a Massa-Carrara

di Aldina Cucurnia *

Alcuni giorni fa La Voce Apuana ha pubblicato un articolo molto preoccupante sul gioco d’azzardo: Massa-Carrara è la provincia italiana dove si gioca di più. Ogni giorno veniamo bombardati da pubblicità che ci promettono di vincere la casa dei nostri sogni, di assicurarci 20.000 euro all’anno per tutta la vita, da notizie che ci fanno sperare che se quel tizio fortunato ha vinto 100.000 euro in quella ricevitoria allora forse possiamo vincerli anche noi, e dare finalmente una svolta alla nostra vita.

Quello che non ci dicono sono i soldi realmente spesi da chi ogni giorno passa ore nelle sale slot che nascono come i funghi a fine estate, i debiti contratti, le bugie dette ai familiari ecc. Non ci dicono che è davvero una dipendenza quella da gioco d’azzardo, che a livello neurologico colpisce gli stessi circuiti anatomici interessati dall’assunzione di sostanze stupefacenti, condividendo gli stessi meccanismi di astinenza, tolleranza ecc.

Quelli che ho menzionato sono infatti alcuni dei criteri utilizzati per parlare di disturbo, di gioco d’azzardo patologico; occorre dunque prestare attenzione ad esempio se dopo aver giocato (slot, videopoker, gratta e vinci, scommesse sportive, giochi online vari a soldi ecc.) e aver perso, sentiamo il forte bisogno di giocare ancora più soldi, oppure siamo portati a tornare a giocare per recuperare i soldi persi, meccanismo quest’ultimo che prende il nome di “rincorsa delle perdite”.
Mentre stiamo giocando il nostro cervello è portato a ricordare le vincite e le quasi vincite, che vengono costruite ad hoc per darci l’illusione che eravamo quasi vicini alla vittoria (vedi ad esempio nei gratta e vinci), e che quindi forse se riproviamo subito a giocare potremmo anche vincere, anzi vinceremo certamente.

Il gioco d’azzardo colpisce tutti, uomini, donne, ragazzi, ma soprattutto colpisce quelle fasce di popolazione che sono senza lavoro, che si trovano in difficoltà economiche, attirate dalla possibilità di fare tanti soldi in poco tempo.

Questa non è però una causa diretta, per lo meno non è l’unica, può riguardare infatti anche i pensionati, persone con molto tempo libero che non sanno come impiegare, oppure chi gioca per alleviare degli stati d’animo spiacevoli come rabbia, nervosismo, tristezza, che però vengono così alimentati in un circolo vizioso quando il giocatore perde.

Il gioco d’azzardo riguarda anche persone alla ricerca di emozioni e sensazioni forti che hanno il bisogno costante di stimoli, che tendono ad essere impulsive e che magari hanno già avuto a che fare con altre dipendenze da sostanza. Non chiamatelo “vizio”, non sottovalutate il problema e se voi o qualcuno dei vostri cari ne soffre contattate i Ser.D. di zona (ASL) o degli specialisti privati.