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Cermec, Spediacci (FI): “Servono controlli più estesi sulle emissioni”

Forza Italia: "Come mai l’ente certificatore ha rinnovato le norme di qualità Uni En Iso 9001:2008 e 14001:2004 prorogandole fino al 2024 e non si individuano emissioni diffuse, fuggitive ed eccezionali? Varie regioni hanno legiferato sulla tematica odori ma la Toscana no".

CARRARA– Forza Italia Carrara riporta l’attenzione sull’annosa polemica circa i cattivi odori emanati dal Cermec di cui spesso la popolazione si lamenta e lo fa con una nota stampa in cui asserisce doveroso intervenire con alcune precisazioni di tipo normativo e ambientale apprese di recente e inerenti il nuovo impianto Cermec. “La riflessione si impone a seguito dell’assegnazione della gara per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per la progettazione del nuovo impianto- puntualizza Forza Italia nella nota- Ci chiediamo come mai l’ente certificatore abbia rinnovato le norme di qualità Uni En Iso 9001:2008 e 14001:2004 – si domanda il coordinatore comunale Gianenrico Spediacci – prorogandole fino al 4 ottobre 2024; valutando positivamente la sola presenza di un piano di monitoraggio e controllo delle emissioni odorigine, e che non si individuino emissioni diffuse, fuggitive ed eccezionali. La realtà è che questo odore è diffuso sul territorio e non in modo trascurabile”.

“Il nuovo articolo 272-bis legge ambientale sulle emissioni odorigene inserito nel D.Lgs 152/2006 – mette al corrente Spediacci – introduce il tema delle emissioni moleste senza fissare limiti emissivi; ma consentendo agli enti di stabilire valori limite in fase di autorizzazioni. Con il nuovo articolo quindi, viene affrontato il tema delle emissioni odorigene – spiega Spediacci – che finora era stato ignorato. Fino ad oggi nella disciplina su qualità dell’aria e inquinamento atmosferico, ai rifiuti e nelle leggi sanitarie, era possibile individuare alcuni criteri per disciplinare le attività produttive e di smaltimento reflui e rifiuti in modo da limitare le molestie olfattive”.

Forza Italia sottolinea come la nuova norma imponga alle aziende di non trascurare i riferimenti normativi e l’unità di misura dell’odore mediante le varie norme Uni En, i criteri degli impatti olfattivi, l’attività di campionamento, più altri valori.

“Varie regioni hanno legiferato sulla tematica odori – prosegue il coordinatore comunale – già prima dell’introduzione dell’articolo 272-bis. Addirittura Cermec prende per esempio la provincia autonoma di Trento nel  Piano di monitoraggio degli odori, che dovrebbe rispettare oltre a varie indicazioni la funzione delle distanze con una oscillazione tra i 200 e i 500 metri dal punto di emissione. La regione Toscana è invece latitante – sottoliena il coordinatore azzurro – e non prevede indicazioni specifiche, rimandando le decisioni alla ‘Conferenza dei Servizi’ per le problematiche di natura odorigena. Questo nonostante la consegna ad Eugenio Giani nel 2017 di oltre mille firme di cittadini raccolte dall’associazione ‘Rinascita’, che lamentavano disagi per l’immissione di sostanze aventi odori sgradevoli che causano malesseri e peggioramento della qualità della vita e che coinvolgono un ampio territorio molto superiore alle distanze indicate precedentemente”.

Il partito ricorda come l’autorizzazione ambientale sia stata rilasciata al Cermec con decreto 10244 del 16/06/2021, e ulteriore modifica il 29/07/2022; su cui gli enti preposti hanno rilasciato alcune opportune prescrizioni  per i cattivi odori e sicurezza.

“Da questo si evince che Cermec doveva fare una serie di manutenzioni – ribadisce Spediacci – e seguire le prescrizioni degli enti preposti per eliminare gli odori e sotto l’aspetto della sicurezza. Siccome la situazione a oggi non è risolta, lascia suppore che queste prescrizioni  non siano state seguite e chi aveva la responsabilità di controllare non l’abbia fatto. Tutto questo a danno dei cittadini”.

Forza Italia Carrara ricorda infine che qualunque piano industriale riguardi il Cermec, dovrà tenere conto di: soluzioni definitive dei cattivi odori; risolvere le lunghe file di automezzi in attesa di scaricare i rifiuti in via Dorsale; dotarsi di una rete impiantistica efficiente, moderna e sostenibile ambientalmente, socialmente ed economicamente.