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Porto di Carrara, i Paladini Apuoversiliesi incontrano il ministro uscente Giovannini

L'associazione ha esposto i vari problemi, partendo dall'erosione, al ministro uscente durante una videochiamata

CARRARA – I Paladini Apuoversiliesi il 18 ottobre hanno partecipato alla riunione sugli investimenti e le riforme del Pnrr per la portualità con il Ministro uscente delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, professor Enrico Giovannini, al quale si erano rivolti con una lettera, sostenuta da tredici associazioni rappresentanti le categorie economiche dell’Apuoversilia a Marzo, e con il quale Plef-Planet Life Economy Foundation, con cui sono gemellati, si è relazionata nel seguito sul punto dell’ampliamento del Porto di Carrara. Plef, dal 2003 si occupa di sostenibilità  ed è membro nazionale della Green Economy, struttura consultativa dei Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, e dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Oggetto dell’incontro, era la presentazione del rapporto che illustra gli investimenti previsti per lo sviluppo della portualità dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), dal Piano Nazionale Complementare (Pnc) e da risorse nazionali che ammontano a 9,2 miliardi di euro. Sono previsti interventi in 47 porti localizzati in 14 regioni e di competenza di 16 Autorità di Sistema Portuale (AdSP). Il 46,9% degli investimenti va ai porti del Mezzogiorno, il 37,7% a quelli del Nord e il restante 15,4% a quelli del Centro Italia.

«Il sistema portuale è uno dei pilastri strategici della nostra economia – ha detto il Ministro – ma perché i porti italiani siano in grado di competere a livello internazionale, ci vogliono non solo investimenti, ma anche riforme.  Da una parte infrastrutture materiali di porti, collegamenti stradali e ferroviari, e interventi in linea con la transizione ecologica e la digitalizzazione della logistica, dall’altra  numerose riforme, fra cui la  semplificazione della pianificazione portuale e l’efficientamento energetico con gli interventi di cold ironing, vale a dire l’elettrificazione delle banchine di ormeggio delle navi, che consente lo spegnimento dei motori e la conseguente riduzione di emissioni di gas e sostanze inquinanti».

«Lo sviluppo di un porto – ha detto Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti, che riunisce tutte le autorità Portuali – non può essere fatto in contrasto con la collettività, in quanto per un porto è  Importante la sostenibilità nelle tre declinazioni ambientale sociale ed economica, in un rapporto porto città da rispettare».

Considerando limitato tale rapporto, Orietta Colacicco, presidente dei Paladini Apuoversiliesi, presente alla videochiamata fra gli stakeholders, ha sottolineato una possibile incongruenza fra i predicati sulla sostenibilità e il possibile ampliamento del porto di Carrara, inviando richiesta di intervento con  una domanda, poi letta dal Ministro stesso «Se la sostenibilità – nella sua completezza ambientale, sociale ed economica, –  è fondamentale, come viene valutato l’impatto di uno sviluppo o di un ampliamento di un porto rispetto non alla città ma a tutto il territorio? Parlo del porto di Carrara, la cui espansione può determinare l’accelerazione dell’erosione della spiaggia, che ha causato. L’economia turistica, già danneggiata in Apuania dall’erosione causata dal porto a partire dagli anni ‘30°, come ha riconosciuto il Presidente dell’Autorità Portuale della Liguria Orientale Mario Sommariva, è a rischio». «È indispensabile la revisione delle regole di pianificazione dell’impatto del porto da concertare con Regione e Comuni. e bisogna determinare come si fanno queste valutazioni», ha risposto Il Ministro Giovannini.

«C’è quindi la responsabilità della politica e degli amministratori – sottolinea Colacicco – da cui dipende il futuro del territorio. Bisogna sapere se e quali valutazioni sono state fatte, parlo di prove e dei famosi calcoli, farli controllare da esperti, ed essere pienamente sicuri che l’erosione non subirà un’accelerazione con i lavori di ampliamento, Di tutto questo non c’è traccia in questo rapporto, che per Carrara parla dei lavori al Water Front, definendo il porto come “un’interruzione della continuità del litorale fra la foce del Magra e Marina di Massa (non a caso è un porto artificiale, che ha prodotto erosione)”. Lavori che comprendono gli ambiti 1 e 2 per un importo di 8,576 Mln di euro, per la revisione della viabilità interna e dei viali a mare e l’ambito 4 per un importo di 1,574 Mln per la la passeggiata sopra la diga foranea, tutti con Fonte di Finanziamento PNC. Intanto sul sito del Ministero della Transizione Ecologica, fra le procedure sottoposte a Vas  in corso, per  il Nuovo Piano Regolatore, superata la fase di scoping e dopo la relazione della Sottocommissione del Ministero,  si è ancora  in attesa del Piano e del nuovo Rapporto Ambientale».

«Il progetto quindi – chiude Colacicco – non c’è ancora, quando sarà pubblicato, invieremo le nostre osservazioni insieme alle associazioni e ai soggetti e istituzioni che vorranno presentarle con noi. Da quanto ha detto il ministro uscente, bisognerà considerare gli aspetti in chiave di sostenibilità, anche perché, faccio notare, il ministero si chiama delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Ringraziamo il ministro Giovannini per averci fatto partecipare e intervenire all’incontro e, appena incaricati, contatteremo il nuovo ministro delle Infrastrutture e i Ministri della Transizione Ecologica, della Cultura, dello Sviluppo Economico e del Turismo. Noi non ci fermiamo e lavoriamo per il benessere di tutto il comprensorio».