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Massa, Andrea Barotti su erosione: «La Nardi scopre oggi l’ecodragaggio: lo avevo proprosto io nel 2020»

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«Le pagine di politica di questi giorni sono tornate ad affrontare il tema dell’erosione, molti sono stati gli interventi riguardanti il porto ed il suo sviluppo (dai più messo in discussione). Ho letto i commenti e, sinceramente, li ho trovati ripetitivi, tardivi; in breve, il solito dibattito che si scatena ad ogni mareggiata o in prossimità della campagna elettorale. La sintesi dell’incontro tra l’On.le Nardi e i Paladini Apuoversiliesi, pubblicato via social dalla
deputata, mi sembra fuori tempo massimo. Martina Nardi scopre, dopo conferenze, pubblicazioni, documenti del Ministero dell’Ambiente (oggi transizione ecologica) l’esistenza dell’ecodragaggio; mi verrebbe da dire: buongiorno Onorevole!»stigmatizza con queste parole il consigliere di Arcipelago Massa Andrea Barotti l’intervento della parlamentare uscente democratica all’incontro sul team erosione.
«Ricordo che nell’ottobre 2020- prosegue il consigliere civico – con un comunicato, avevo invitato, pubblicamente, la politica a trasformare, grazie alla tecnologia di Fincantieri (azienda di Stato), il porto di Marina di Carrara in una sorgente di sabbia per far fronte, con interventi programmati, alla diminuzione dell’arenile apuano; ricordo la mia pubblica replica, nel gennaio 2021, al sindaco di Forte dei Marmi per difendere, dalla ipotizzata chiusura o ridimensionamento, lo scalo marittimo apuano, per promuovere la nostra vocazione manifatturiera, le aziende ed i posti di lavoro collegati al Porto ed anche in quella occasione avevo sollecitato ad adottare la via dell’ecodragaggio; ancora, con un articolo, sempre del gennaio 2021, accusavo Persiani di immobilismo quando a Ravenna era già partito l’ecodragaggio ed al contempo muovevo una dura critica all’assessore regionale Monica Monni in ragione del suo silenzio su di una metodologia approvata e promossa dal Ministero; ancora, nel febbraio 2021, attaccavo Persiani per non aver aperto un confronto con il Comune di Carrara e le realtà produttive locali, per la sua ambiguità su un tema cruciale qual’è il futuro del Porto, per non aver chiesto ai vicini d’oltre Foce, all’Autorità Portuale di dare avvio all’ecodragaggio in modo da rendere lo scalo marittimo un elemento di difesa della costa coniugando la crescita industriale con l’economia del mare; in ultimo, con un comunicato del 3 luglio 2022, non ricevendo risposte dal presidente Giani, dall‘Autorità Portuale e vista la dichiarazione dell’assessore Marco Guidi di FdI sul mancato ripascimento di alcuni tratti di costa, annunciavo di aver scritto al Ministro della Transizione Ecologica Prof Cingolani per chiedergli se tra i porti green italiani potesse trovare posto il porto di Marina di Carrara (missiva regolarmente protocollata dal Ministero)».
Sul tema dell’erosione Barotti lamenta ritardi: «Oggi mi chiedo quali attività, azioni concrete abbiano assunto i politici che affrontano, in campagna elettorale, il problema dell’erosione e dello sviluppo portuale; mi domando quali siano stati i motivi che hanno impedito, ad esempio, a Martina Nardi di far propria l’idea di adottare, come avvenuto a Ravenna, l’ecodragaggio? Perché i partiti al governo, i rappresentanti nazionali, regionali siano rimasti fermi? Deve essere un semplice consigliere comunale a interpellare un Ministro? Temo che i cittadini, le associazioni, gli imprenditori assistano al solito teatrino, alle solite promesse, impegni del pre voto; questa mia considerazione non riguarda soltanto chi, stando al Governo, poteva fare e non ha fatto ma anche l’opposizione poiché una forza responsabile, autorevole e costruttiva dovrebbe avanzare delle proposte possibilmente innovative».

«Per quanto mi riguarda – spiega Barotti – da civico progressista, pur avendo un’idea politica totalmente diversa da FdI non ho avuto difficoltà ad apprezzare la posizione del consigliere Fantozzi sulla discarica di Montignoso anzi ho sollecitato, dato il silenzio dell’Amministrazione sovranista, la stessa attenzione per la ex discarica di Codupino perciò anche il partito della Meloni ha mancato di iniziativa su un tema cruciale per l’economia, l’industria del nostro territorio. Ritengo che su certe questioni come ad esempio sanità, occupazione, ambiente si dovrebbe avere la capacità di superare l’ideologia e guardare alla sostanza ma noto che per molti è assai difficile. È più semplice attaccare un’amministrazione avversaria e poi far finta di nulla, su criticità ambientali, quando si è in una Giunta; penso al leghista Cella che da consigliere a Montignoso era assai attivo mentre da vicesindaco a Massa non replica quando si affrontano talune questioni e lo stesso si può dire del consigliere FdI Amorese che si occupa dei dati choc del Viale da Verrazzano ma non cerca di chiarire come sia stato gestito il percolato della ex discarica di Codupino sotto la Giunta Persiani e nel passato o di capire quali siano i titoli autorizzativi che consentono l’utilizzo di un sito chiuso, per il Ministero dell’Ambiente, da quasi vent’anni».
Il consigliere di opposizione conclude: «La politica dovrebbe, in generale, offrire qualcosa di meglio dagli spot, dalle polemiche ed invece anche questa volta gli elettori dovranno scegliere il meno peggio, pescando tra una classe dirigente che, dopo due esecutivi, ha affidato la guida del paese ad un tecnico, ha rieletto, sforzando la prassi costituzionale, Mattarella e che, per quanto riguarda il nostro territorio si ha difficoltà a ricordare il contributo dato per combattere la disoccupazione o per trovare un giusto equilibrio tra difesa dell’ambiente ed economia».

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