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«Criteri formazione classi: no vax distribuiti non più di 2 per classe. I docenti votino no»

Cobas: «Crediamo che un dirigente scolastico sia tenuto a non creare situazioni discriminatorie per i propri studenti e a perseguire l’obiettivo della massima inclusione; crediamo anche che, se la proposta verrà accettata dal collegio, gli organismi preposti (uffici scolastici provinciali, regionali, Ministero) dovrebbero intervenire»

MASSA -CARRARA – «È apparsa sul sito dell’Istituto Palma-Gentileschi di Massa-Carrara un’inquietante circolare che invita i docenti a visionare una bozza relativa ai criteri per la formazione delle future classi prime; ogni scuola infatti è tenuta a deliberare i criteri attraverso i quali si formano le classi esordienti; anche nella circolare in esame compaiono dei criteri che sono universalmente considerati in moltissime scuole italiane come ad esempio un’equa distribuzione tra maschi e femmine, tra voti in uscita dalla scuola media, tra ragazzi portatori di bisogni educativi speciali, il tutto in ordine di importanza variabile da scuola a scuola. La direzione scolastica dell’istituto Palma Gentileschi però ha voluto inserire come primo criterio in ordine di importanza il seguente: “1. Vaccini obbligatori: i no vax devono essere distribuiti non più di 2 per classe”» lo segnala l’esecutivo provinciale dei Cobas .

«Un criterio – prosegono nella nota i Cobas –  inserito addirittura come primo in ordine di importanza e che utilizza una categoria, quella dei cosiddetti “no vax”, di stampo giornalistico se non propagandistico, lontanissima dall’attenzione al linguaggio e alla sua analisi critica come sarebbe peculiare in ambito scolastico. La dirigenza scolastica dell’Istituto Palma-Gentileschi si sta riferendo molto probabilmente ai vaccini resi obbligatori dalla legge Lorenzin del 2017, ma ci chiediamo: come mai finora la direzione scolastica non ha sentito la necessità di utilizzare questo criterio? E’ stata inadempiente fino al 2022? Oppure le sue convinzioni personali riguardo alla vaccinazione Covid l’hanno spinta a ripescare una legge finora ignorata nel suo istituto? E come mai l’Istituto Palma Gentileschi ha inserito nella richiesta di documentazione per l’iscrizione alle classi prime anche la presentazione della documentazione vaccinale, mentre la normativa prevede che le scuole inviino alle Asl l’elenco degli studenti iscritti e poi eventualmente le Asl comunicheranno alla scuola, senza entrare nello specifico, le situazioni di non osservanza dell’obbligo vaccinale? I dati sanitari dei cittadini, minori e non, sono rigorosamente protetti dalla normativa sulla privacy».

«Esiste una circolare del Ministero del 2018 – precisano sempre i Cobas – che dà indicazioni alle direzioni scolastiche rispetto alla tutela degli alunni fragili, che ovviamente vanno tutelati; ma queste sono condizioni per fortuna eccezionali e vanno trattate con il carattere dell’eccezionalità; e invece la direzione scolastica propone al collegio docenti di votare una proposta che vede questo criterio al primo posto: possibile che a un criterio del genere sia data più importanza rispetto a quelli, sacrosanti, dei diritti degli studenti portatori di handicap o di bisogni educativi speciali? Sono tutti criteri utili a ottenere delle classi equilibrate, in modo che il percorso scolastico degli alunni possa iniziare nel modo migliore. Possibile che una visione ideologicamente orientata (come è legittimo che sia, ma solo in ambito privato) diventi il criterio più importante per la formazione delle classi di un’istituzione pubblica?» chiedono i Cobas che aggiungono: «Crediamo che un dirigente scolastico sia tenuto a non creare situazioni discriminatorie per i propri studenti e a perseguire l’obiettivo della massima inclusione; crediamo anche che, se la proposta verrà accettata dal collegio, gli organismi preposti (uffici scolastici provinciali, regionali, Ministero) dovrebbero intervenire perché se le istituzioni non mettono paletti, sempre maggiore sarà il distacco tra esse e i cittadini, che si trovano troppo spesso a dover contare solo sulla loro indignazione organizzata o sugli studi legali. Invitiamo i docenti dell’istituto – si conclude quindi la nota – a riprendere nelle proprie mani le decisioni che riguardano la propria scuola e ad esprimersi con voto contrario in sede di collegio docenti previsto per il 1 settembre, affinché tale criterio sia totalmente eliminato o attivato solo in caso di presenza di studenti fragili e comunque solo relativamente a quello che prevede la norma (senza cioè alcuna rilevazione della vaccinazione Covid). Invitiamo gli studenti e le studentesse e i loro genitori a prendere posizione pubblicamente e presso la dirigenza scolastica».