Graphic Novel per ricordare il Generale Dalla Chiesa ucciso 40 anni fa dalla Mafia
«Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli»
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MASSA-CARRARA – Il Generale Dalla Chiesa era Prefetto di Palermo ed è una figura esemplare di militare che ha dedicato la vita allo Stato ricoprendo incarichi complessi e delicati e combattendo in prima linea, negli anni settanta, nella lotta contro le Brigate Rosse. Sabato 3 settembre, ricorrerà il 40° anniversario della morte del Generale di Corpo D’Armata dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso in un agguato mafioso insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo.
«A quaranta anni dall’attentato, il Comando Generale dell’Arma celebra il Generale Dalla Chiesa in una locandina che lo ritrae sullo sfondo della bandiera italiana e riporta un suo significativo pensiero- informa il comando provinciale dei carabinieri di Massa-Carrara – Con questa locandina, nell’alveo delle diverse iniziative promosse a memoria della ricorrenza, il Comando Generale e lo Stato Maggiore della Difesa hanno voluto ricordare una delle pagine più tristi della recente storia italiana. L’intento è di promuovere la memoria nelle nuove generazioni, cronologicamente distanti dagli eventi, quale significativa occasione per divulgare e sostenere la cultura militare e i suoi valori negli ambienti di formazione, sia civili che militari e ha l’ambizione di stimolare nei giovani, attraverso la lettura della vita di un fedele servitore dello Stato, il significato del sacrificio, della responsabilità civile e del senso delle istituzioni, suscitando in loro la voglia di conoscere e approfondire pagine fondamentali della storia recente del nostro Paese». La graphic novel , spiega l’Arma, è stata ufficialmente presentata oggi a Roma, in una caserma della Capitale e il 27 settembre sarà presentata a Milano, presso la Sala Buzzati della casa editrice Solferino.
Una delle frasi più significative del Generale, ricordata nella locandina dice: «Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli»