«Territorio Ronchi-Poveromo scrigno di diversità»: l’incontro pubblico con noti naturalisti
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MASSA – Domenica 4 settembre alle ore 18 presso il Centro Wwf dei Ronchi si svolgerà un incontro pubblico con la partecipazione dei noti naturalisti Francesco Mezzatesta e Franca Zanichelli dal titolo: “Ronchi e Poveromo: biodiversità da tutelare e recuperare” con a tema il progetto di idrovora. Lo annuncia il comitato per la Biodiversità di Ronchi-Poveromo. « Il territorio di Ronchi Poveromo – spiega il comitato – rappresenta un vero e proprio scrigno di biodiversità . Anche se negli anni si sono succeduti attentati al patrimonio ambientale del territorio di origine naturale , come il tornado del 1977 , ma soprattutto di origine antropica, come il riempimento con rifiuti tossico nocivi della lama retrodunale Buca degli Sforza, e come la distruzione delle dune litoranee, è ormai chiaro a tutti che il futuro di Ronchi Poveromo passa per il recupero degli ambienti naturali».
«In questo senso va il Piano Attuativo degli Arenili in via di approvazione presso il Comune di Massa- sottolineano dal comitato- e la prossima operazione di bonifica della buca degli Sforza che recupererà un ambiente splendido come cassa di espansione naturale del Canalmagro Fescione e Fosso del Sale. In particolare il Piano Attuativo degli arenili prevede di ricreare una zona umida alla foce del fooso Poveromo per restituire naturalità all’unico corso d’acqua della provincia che sbocca in mare senza pennelli e senza idrovore».
Entrando nel vivo del tema il comitato puntualizza: «Sempre più incomprensibile dunque l’incaponirsi del Consorzio, con l’appoggio o meglio la complicità della regione Toscana, su un progetto costosissimo, inutile, pieno di clamorosi errori progettuali, basato su una filosofia ormai decotta che prevede una idrovora da tre milioni di euro in un corso d’acqua già verificato in quel tratto alle portate duecentennali. Quanto questo progetto sia assurdo lo si ricava, se ancora ce ne fosse bisogno, da dati ufficiali del Consorzio stesso secondo cui le spese “ per l’esecuzione di interventi di apertura/ chiusura della foce del fosso Poveromo con l’ausilio di escavatore e per il pompaggio mediante trattore con gazzina delle acque del fosso in mare ammontano a circa 25.200 Euro” dal 2019 ad oggi… “. Quindi tale spesa, irrisoria rispetto al costo di impianto di gestione e manutenzione della fatidica idrovora- riflette il comitato – si rende necessaria solo in caso di mareggiate concomitanti a periodi di grande piovosità. A tal proposito le spese per il 2022 ammontano solo a 2355 Euro !».
Conclude il comitato per la Biodiversità: «E’ quindi assurdo pensare di spendere così male per una megaidrovora i soldi pubblici allorché il problema degli allagamenti alla foce, si potrebbe risolvere come finora è stato fatto con l’idrovora mobile o meglio ancora semplicemente ricreando appunto alla foce la zona umida che esisteva fino agli anni ’50. Per ribadire che il nostro non è “il solito no degli ambientalisti “ ma una proposta concreta di recupero della biodiversità a vantaggio dell’ambiente e della sicurezza idraulica senza costi insostenibili per il pubblico e per i consorziati si svolgerà l’ incontro pubblico “Ronchi e Poveromo: biodiversità da tutelare e recuperare.