Regolamento edilizio, la deputata Martina Nardi: «Occasione persa! Massa torna indietro nel tempo»
«In questo regolamento edilizio, addirittura si ripropongono le tegole fotovoltaiche ( tecnologia che ha dimostrato di non funzionare e che praticamente non esiste più ), non si recepisce la norma nazionale che dà la possibilità di poter installare pannelli fotovoltaici nei centri storici, non compaiono geotermia e mini impianti eolici»
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MASSA – Sul Regolamento edilizio presentato dal comune di Massa l’onorevole Martina Nardi non ha dubbi: «Si può dire sin d’ora che è stata un’ennesima occasione persa per il nostro territorio! Massa perde l’occasione di avere un regolamento green senza avere avuto neppure la possibilità di un effettivo dibattito sui contenuti». Secondo l’onorevole del PD l’amministrazione del sindaco Francesco Persiani ha presentato un regolamento rivolto con la testa al passato. « Un regolamento scopiazzato dal comune di Grosseto -spiega la Nardi- che dimostra che questa giunta non ha avuto neppure la dignità di avere un regolamento fatto per Massa . Un documento che dimostra un metodo di lavoro senza alcuna coerenza logica». Per un documento così importante, secondo l’onorevole, non si possono dare ai consiglieri solo due giorni per visionarlo e mandare emendamenti. «L’obbiettivo è solo quello di poter dire che l’ hanno fatto prima del voto. Un documento scopiazzato che dimostra una totale mancanza di idee e progettazione!». La Nardi poi entra nel vivo: «Al peggio non c’è fine: Massa si merita di più. Si merita di guardare al futuro, si merita di avere meno burocrazia. In questo regolamento edilizio, addirittura si ripropongono le tegole fotovoltaiche ( tecnologia che ha dimostrato di non funzionare e che praticamente non esiste più ), non si recepisce la norma nazionale che dà la possibilità di poter installare pannelli fotovoltaici nei centri storici, non compaiono geotermia e mini impianti eolici. Dove vogliamo andare in questo modo? Con questo regolamento edilizio Massa perde un’occasione e torna indietro nel tempo» tira l’affondo Martina Nardi.