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Ospiti Anffas, il comitato dei familiari: «Dalla direzione non ci ascoltano. Si trovi una soluzione per le visite»

«La quasi totalità degli ospiti, da fine giugno al 18 ottobre, ha potuto ricevere visite di mezz’ora due volte a settimana da parte di un unico familiare. E quasi nessuno è più uscito dalla struttura per trascorrere una giornata in famiglia dal 9 marzo 2020»

MASSA-CARRARA – “Ospiti Anffas, non è più concepibile l’applicazione delle stesse misure adottate durante il primo lockdown”. Lo aveva scritto nei giorni scorsi il difensore civico della Regione Toscana rispetto alle visite dei familiari agli ospiti delle Rsd Castellaro e Monteverde, in una lettera in cui sottolineava, tra le altre cose, la “mancanza di sensibilità ai tavoli tecnici regionali da parte dei gestori delle Rsd dispetto a quelli delle Rsa”. Sul punto si dichiara pienamente d’accordo il comitato dei familiari Rsd Anfass di Massa-Carrara: “Certamente il Difensore Civico si riferisce al Drg Toscana n.1642 /2020 del 21-12-2020 in cui si definisce “la vicinanza delle persone sofferenti ai propri affetti costituisce un presupposto importante del processo di cura la cui interruzione, sebbene motivata da indiscutibili ragioni di sicurezza, comporta rischi per la salute e per il benessere delle persone ricoverate”. La delibera 1642 chiaramente smentisce le dichiarazioni del direttore G. Mussi, che ha omesso di citarla, consentendo e dettando chiare linee di indirizzo per la ripresa delle visite, così come la direzione viene smentita anche laddove afferma che non vi sono linee guida che invece da tempo sono state chiaramente esposte ed approvate”.

“Nonostante le richieste inviate alla direzione e alla presidente Anffas Massa-Carrara – affermano dal comitato dei familiari – non è mai stato accettato un confronto collaborativo con noi familiari; crediamo fermamente che i 10 ospiti più fragili vadano protetti, ma è altrettanto vero che si può trovare una soluzione per gli altri 27, che hanno la necessità di non interrompere la piena relazione con le loro famiglie. Facciamo presente che la quasi totalità degli ospiti ha potuto ricevere visite di mezz’ora due volte a settimana da parte di un unico familiare, nel breve periodo che va da fine giugno al 18 ottobre, e quasi nessuno è più uscito dalla struttura per trascorrere una giornata in famiglia dal 9 marzo 2020. In ultimo – concludono – vogliano ribadire la piena fiducia in tutti gli operatori che lavorano all’interno delle strutture, che per tutto questo lungo periodo sono stati “capaci di abbracciare con lo sguardo” i nostri cari”.