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La storia di Roberto che nel tempo libero rende la vita dei non vedenti più semplice

di Mariluna Bartolo

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Roberto Gozzani lavora in una ditta di GPS come tecnico elettrico e nel tempo libero cerca di rendere più semplice la vita quotidiana dei non vedenti. Ma in che maniera ha iniziato a interessarsi di questo tema? Una persona a una cena sapendo la sua professione gli ha chiesto se fosse possibile creare qualcosa per evitare di far cadere i bicchieri su un tavolo.

Il signor Gozzani è rimasto sconvolto da questa domanda in quanto, con le sue conoscenze, sapeva che “La tecnologia c’era. In realtà poi ho capito che c’erano studi universitari e prototipi ma in commercio non esisteva praticamente nulla. Hanno costi di produzione molto elevati e i richiedenti sono troppo pochi. Da qui l’idea di creare prototipi in base alle richieste dei miei amici non vedenti o ipovedenti”.

Roberto ora ha un team di amici con problematiche visive composto da 50-60 membri, distribuiti in tutta Italia, con cui è in contatto quotidiano. Anche mentre l’intervista procede, gli arriva una chiamata da un numero salvato in rubrica, dopo aver attaccato commenta: “Mi arrivano ogni giorno almeno due chiamate di persone che non conosco con il solo scopo di ringraziarmi. Non pensavo di diventare così famoso.”

E mentre parla i suoi occhi esprimono una gioia piena e vitale, continua: “Vorrei poterlo fare come lavoro. Sarebbe un sogno che si realizza. Per adesso sono solo un artigiano nel tempo libero”.

Ma come ha conosciuto il suo team?
“Stavo lavorando a un progetto più grande sulla percezione ambientale: colori, distanze ecc… e soprattutto nella fase finale di sperimentazione ho avuto bisogno di consigli. Quindi chi meglio di loro? – poi aggiunge – non mi aspettavo questa disponibilità”.

Sul suo sito si possono trovare tutti i suoi prototipi nate da delle richieste specifiche. Per esempio ha modificato un accordatore per chitarre in maniera tale che i led su di esso emanino suoni differenti a seconda delle varie azioni da praticare sulla corda. In seguito ne ha realizzato una seconda versione per chi sente poco i “bip” dell’apparecchio che parla, dicendo se la corda è tirata troppo o se è tirata troppo poco.

Sono molti altri i prototipi che ha creato. Il più curioso è di certo il più recente, si tratta di un imbuto elettrico creato per una signora a cui usciva sempre l’acqua mentre caricava il ferro da stiro. Si tratta di un imbuto stampato con la stampante 3D, disegnato per custodire le batterie e il circuito elettrico, collegato a tre sensori, due nell’imbuto stesso a differenti altezze e un terzo sull’estremità più stretta dell’imbuto per evitare che l’acqua fuoriesca. Quando i sensori si bagnano provocano un bip e di conseguenza la persona sa a che livello dell’imbuto è arrivata e, nel momento in cui sente il più forte, capisce che il contenitore sottostante è pieno.

Un altro prototipo riguarda un contagocce, anch’esso creato con l’utilizzo della stampante 3D in modo tale che fossero facilmente riconoscibili le varie parti dell’oggetto al tatto. L’oggetto è dotato di piedini della giusta larghezza per essere appoggiati sopra un qualsiasi bicchiere casalingo e la parte in cui inserire le gocce è circolare e rientrante all’interno dell’oggetto. Anche qui i bip segnano il passaggio delle gocce. Un bip, una goccia e se dimentichi quante gocce hai messo, dopo dieci secondi il contagocce te le ricorda con i rispettivi suoni.

O ancora un allarme da attaccare davanti alla porta di casa per riconoscere se l’abitazione è la propria. Si ha infatti un telecomando portatile, piccolo e agevole, che è possibile mettere anche in tasca, da cliccare per far suonare l’allarme. Un prototipo questo di cui hanno trovato un nuovo utilizzo di recente: per trovare l’ombrellone al mare!

Ma ci sono anche altre invenzioni, come lo strumento che riconosce il rosso, il verde, il blu e il bianco con dei suoni diversi, oppure il misuratore della carica delle pile, in quanto molte apparecchiature per ipovedenti sono a batterie, o ancora un sensore per piante, utile per sapere se la pianta ha bisogno di acqua. Tutti spiegati benissimo nel sito: https://www.tecnocreazioni.it/

Parlando con il signor Gozzani si capisce come i non vedenti o gli ipovedenti vedono il mondo e riguardo questo particolare punto ci tiene a precisare: “Gli ostacoli non sono solo oggetti da evitare ma anche importanti punti di riferimento. Infatti se un non vedente deve entrare in ascensore per essere sicuro di dove si trova, prima di entrarci, appoggia la spalla contro la porta aperta dell’ascensore. Altimenti potrebbe trovarsi anche in una stanza.”
“Va bene la conoscenza di molte persone non vedenti ma mi sembri conoscere un po’ troppo le strategie che adottano. Come mai?”

“Perché mi sono creato un App per telefono che ho chiamato AlBuio per il mio cellulare Android. Tu metti le ore della giornata in cui puoi bendarti e la App decide quando e per quanto tempo devi rimanere bendato.”

“È possibile scaricarla?”
“Chi vuole provare può inviarmi una mail: tecnocreazioni@gmail.com”

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