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Carrarese, Foresta: «Mi manca la famiglia. Impareremo ad apprezzare tutto di più»

Il centrocampista azzurro è rimasto a Carrara, lontano dai parenti. "Mi alleno per mantenere la muscolatura e passare il tempo. Cucina e libri? Preferisco film e Play Station"

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Proseguono i racconti dei giocatori della Carrarese che, come tutti gli italiani da diverse settimane, si trovano a fare i conti con le misure restrittive imposte dal Governo per contenere la diffusione dell’epidemia da Coronavirus. Un periodo di quarantena che ognuno prova ad affrontare a proprio modo, riscoprendo vecchie passioni, esplorandone di nuove, cercando passatempo per combattere la noia. A confrontarsi con la nostra redazione, questa volta è stato il centrocampista Giovanni Foresta:

Dove ti trovi adesso?
A Carrara, sono rimasto qua. Vivo da solo e ovviamente esco soltanto per fare la spesa. Dovevo tornare a casa mia in Calabria ma non sapevamo inizialmente quanto sarebbe durata questa quarantena. Così sono rimasto.

Non deve essere facile senza la tua famiglia intorno. Come passi le giornate?:
Cerco di fare qualche esercizio a casa: addome, flessioni, parte alta. Non possiamo andare a correre, perciò mi alleno per mantenere la muscolatura e anche per passare un po’ di tempo, altrimenti finirei per stare h24 sul divano.

Vi hanno inviato un piano di allenamento o fai tutto autonomamente?
Il nostro preparatore all’inizio ci aveva inviato un programma, ma adesso che praticamente non possiamo più uscire di casa, è dura seguirlo.

Sei in contatto con i tuoi compagni e con mister Baldini?
Sì. Il mister mi chiama spesso, mi chiede com’è la situazione e se mi sto allenando. E anche tra compagni ci sentiamo sempre attraverso il gruppo che abbiamo su WhatsApp.

Passioni o hobby che ti aiutano ad affrontare meglio questo periodo?
Sto praticamente bruciando la Play Station e ho guardato diversi film. Libri non ne ho, volevo comprarne uno ma adesso è tutto chiuso. Ho trovato anche una buona scusa: “Non posso leggere perché le librerie sono chiuse!” (ride, ndr.). La cucina? So cucinare poco, perciò non mi sono cimentato a fare nulla di nuovo.

Di cosa senti di più la mancanza in questi giorni?
Della mia famiglia. In una situazione del genere, è dura non poter stare accanto ai propri cari. Poi ovviamente mi manca il calcio, alla fine è il nostro lavoro e noi siamo professionisti, siamo abituati ad allenarci tutti i giorni. Stare a casa è dura.

Una lezione che questa esperienza ti lascerà per sempre?
Prima di questo caos non davo importanza, come la maggior parte di noi in fondo, alle piccole cose e ai piccoli gesti. Penso che finito tutto questo dovremmo aver imparato ad apprezzare tutto di più.

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