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«Fermate le fabbriche, le turbine degli yacht possono attendere»

Sciopero del Nuovo Pignone, il Partito Comunista e quello dei Carc commentano lo stop alla produzione nello stabilimento di Massa

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Sciopero del Nuovo Pignone, il Partito Comunista condivide a pieno le motivazioni degli operai dello stabilimento di Massa: “Ancora una volta possiamo vedere che le richieste dei lavoratori vengono palesemente accantonate dagli interessi speculativi delle amministrazioni dei grandi gruppi produttivi presenti sul nostro territorio. Ciò non deve essere mai accettabile e tanto meno in un momento di crisi sanitaria come questo”.

Giovedì scorso, nell’impianto presente nel comune di Carrara del medesimo gruppo è stato registrato un caso positivo al Covid-19 ed è stata indetta una chiusura straordinaria per permettere la sanificazione dei locali. Lo stabilimento è stato riaperto lunedì 16 Marzo, ma i dubbi degli operai riguardo la salubrità e l’idoneità dei locali del sito di Massa sono aumentati e hanno richiesto attraverso i propri rappresentanti sindacali una fermata per la medesima procedura di sanificazione massiva e di adeguamento dell’impianto dove lavorano alle necessità legate alla pandemia in corso.

“Questa richiesta non ha ricevuto alcuna risposta – scrive il Pc – e la reazione è stata quella di indire uno sciopero per la data odierna. Tutti i lavoratori che ancora svolgono il proprio dovere in questi giorni devono essere messi nelle condizioni di poter esercitare la propria professione nelle migliori condizioni di sicurezza per la loro salute e quella dei propri cari, nessuna categoria esclusa, e come Partito Comunista saremo pronti per promuovere e divulgare il più possibile questi appelli verso i propri diritti e la propria dignità”.

“Mantenere le fabbriche non essenziali aperte in questo contesto significa non solo esporre gli operai ad un rischio, ma significa pure necessariamente sottrarre preziosi DPI che potrebbero essere destinati agli operatori della sanità (ci è giunta in queste ore la notizia che un operatore attivo sulle ambulanze COVID 19 è stato messo in quarantena perché accusa i sintomi del virus)”- “Le turbine per i petrolieri e le barche dei ricchi possono aspettare! La salute delle persone no”.

Carc:”Fermare le fabbriche non essenziali
“Fermare le fabbriche che non svolgono una produzione essenziale ai fini di fronteggiare l’emergenza in corso è una misura di salute pubblica necessaria – interviene la sezione di Massa del partito dei Carc – il fatto che non sia ancora stata adottata per decreto è la misura della sudditanza che le istituzioni (nazionali e locali) hanno nei confronti dei padroni”.

“Mantenere le fabbriche non essenziali aperte in questo contesto significa non solo esporre gli operai ad un rischio, ma significa pure necessariamente sottrarre preziosi DPI che potrebbero essere destinati agli operatori della sanità (ci è giunta in queste ore la notizia che un operatore attivo sulle ambulanze COVID 19 è stato messo in quarantena perché accusa i sintomi del virus). Le turbine per i petrolieri e le barche dei ricchi possono aspettare, la salute delle persone no”.

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