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Futuro Massese, Cencetti: "5 trattative in essere, tutte serie"

Nella conferenza stampa di questa mattina il maggior azionista e il rappresentante dei tifosi Mario Ceccarelli hanno fatto il punto su passato, presente e futuro: "Il debito residuo complessivo ammonta a 70.000 euro"

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Siamo già alla metà di maggio e i tempi stringono. La Massese, retrocessa in Eccellenza, se vuol fare un campionato da protagonista deve stilare al più presto una programmazione. Quindi ci vuole una proprietà che abbia un budget garantito per costruire una squadra di livello. Ovvie le preoccupazioni dei tifosi, visti i precedenti, che vorrebbero veder nascere un progetto solido e affidabile e soprattutto nei tempi giusti.

Per questo motivo il maggior azionista Nicola Cencetti (proprietario del 96% delle quote) e il rappresentante dei tifosi (che detiene l’altro 4%) Mario Ceccarelli hanno indetto una conferenza stampa durante la quale hanno fatto il punto su debiti in essere e possibili acquirenti.

Di seguito ciò che è stato comunicato:

Passato:

“Lo scorso anno è stata ceduta la società a quelli che avevano dato maggiori garanzie (Monachesi). Era stata chiesta una garanzia da 300.000 euro con l’accordo che, nel caso in cui non fosse stata rilasciata, i tifosi avrebbero avuto il diritto di riprendere le quote. Dovevano farlo entro fine settembre, ma non l’hanno fatto e hanno iniziato a rimandare settimana per settimana. Quindi non era facile la scelta, ogni settimana speravamo che emettessero il bonifico, per questo si sono allungati i tempi fino a dicembre. Quando si è visto che non avevano pagato un euro, o poco più, si è provveduto a richiedere indietro quote.

Ripresa in mano la proprietà, la prima squadra costava circa 200.000 euro e il settore giovanile 75.000. Il progetto era salvare la Massese dal punto di vista economico e ci siamo riusciti. Con la squadra abbiamo tentato, abbiamo preso giocatori per provare a fare un miracolo, o almeno evitare di fare figuracce. Credo che di fatto in questo ci siamo riusciti. Tutti i giocatori che sono stati presi da dicembre in poi hanno avuto un costo complessivo minore di 8.000 euro, quindi pochissimo. Sono venuti per attaccamento, blasone della società, rinunciando in pratica a prendere rimborsi. Abbiamo liberato tutti i calciatori che avevano un ingaggio superiore a 1000 euro. Nonostante questo i debiti della società superavano ancora i 125.000 per la prima squadra e 75.000 per il settore giovanile. Poi il debito si è abbassato, grazie a sponsorizzazioni e altro. Le sponsorizzazioni non sono state moltissime, chiedevamo dai 200 euro in su e quindi credevamo fossero di più di quelle che ci sono state. Un grosso aiuto c’è stato dai ristoratori che ci hanno permesso di mangiare, sia ai ragazzi che venivano da fuori che le gare, assumendosene l’onere. Inoltre speravamo qualcosa in più anche dagli abbonamenti, a vedere dai social sembravano moltissimi, invece sono stati solo un centinaio, in pratica la mano è stata data dai soliti noti.

La stagione è stata portata a termine, grazie alla professionalità di tutti, abbiamo finito il nostro lavoro. Tante persone hanno dedicato a titolo completamente gratuito tutti i giorni della propria vita, se la Massese è andata avanti è grazie a loro. Nessuno di noi prenderà una cifra dalla proprietà entrante. Adesso il nostro tempo è alla fine. Ci vuole qualcuno che prenda in mano la Massese”.

Presente

“All’oggi il debito residuo complessivo ammonta a 70.000 euro, però ci sono ancora una serie di incassi di fatture già emesse di sponsor e un torneo per il settore giovanile con il quale speriamo di trovare fondi per coprire interamente il settore giovanile. Speriamo che nel nostro tessuto ci siano categorie che possano ancora darci una mano per dare a chi verrà la possibilità di spendere tutto il loro budget per una squadra da Eccellenza o da Serie D come merita la Massese. Speriamo dunque di far scendere ancora il debito e di arrivare a circa 20.000. Ciò che è importante capire è che lo scorso anno, quando è stata lasciata da Turba, la Massese era una scatola vuota, non c’erano giocatori. Oggi ci sono una serie di giocatori che hanno un valore, più una parte di settore giovanile che è nostro, quindi non molto diverso da prima. La Massese potrà avere dei debito, ma non sono assolutamente debiti che possono portare al fallimento. La Massese non è a rischio di niente e si può fare domanda di ripescaggio”.

Cordate interessate

“Attualmente ci sono 5 trattative in essere, tutte serie. Una è interamente massese, due con dei massesi e due forestiere. Come lo scorso anno, chi entrerà dovrà dare da contratto garanzie, vogliamo vedere le carte, e se eventualmente non saranno rispettate non aspetteremo mesi. Tutte le proponenti sanno perfettamente la situazione economica. Il 4% dei tifosi non è vincolante: chiunque viene, se gli fa piacere che ai tifosi rimanga il 4% bene, se non li vuole andranno fuori. Chi viene ha libertà totale di scelta.

La prossima settimana incontreremo tutte le cordate perché vogliamo stringere, abbiamo bisogno di cedere il prima possibile, entro fine mese. Ci siamo dati un termine, se non troviamo società che ci diano garanzie consegneremo la società all’amministrazione comunale. Non si arriverà al 20 giugno ma molto prima. Quasi tutte le cordate hanno manifestato l’interesse per il ripescaggio in Serie D. Il fatto che non si facciano nomi deriva dalle loro richieste, sono loro che vogliono essere nascosti per ora, noi non abbiamo problemi. Siamo a un buon punto per varie cordate, siamo molto ottimisti, sono tutti gruppi credibili. La prima che dimostrerà concretezza e garanzia prenderà la Massese. “

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