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Un murale dedicato a Papa Francesco

Presentato il progetto: nella chiesina di San Pio X l’abbraccio del pontefice che accoglierà i meno fortunati

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Questa mattina nella sala giunta del comune di Massa, l’assessore Elena Mosti , Marco Mirko Nani, Walter Contipelli hanno annunciato il loro nuovo progetto: un nuovo murale per la ‘’chiesina’’ di San Pio X, in via Fratelli Rosselli, in cui sorgerà il nuovo centro di accoglienza Caritas.

L’opera sarà realizzata entro il 27 giugno. L’idea iniziale di questo murale era quella di rendere omaggio al santo a quale la chiesa è dedicata, la commissione ecclesiastica, però, ha pensato ad un simbolo più attuale: Papa Francesco, che sarà rappresentato con le braccia aperte, così da dare l’idea di accoglienza.

L’opera è stata finanziata dalla Caritas, dalla Sikkens, che donerà delle vernici acriliche, e verranno coinvolti anche alcuni ex (e non) alunni del liceo artistico Palma. I colori dell’opera ricorderanno i toni vaticani, ma esprimeranno anche luminosità e infonderanno coraggio.

Aldo Puntoni , direttore della Caritas, si è mostrato entusiasta di questo nuovo progetto e ha dichiarato: ‘’Abbiamo voluto risistemare questa chiesina proprio perché potesse essere, per il nostro territorio, un esempio e un modello di bellezza e di accoglienza. Sorgerà anche la sede del centro di ascolto della Caritas e il centro di aiuto alla vita, per tutte quelle madri in attesa di bambini e nei primi anni di vita’’.

L’architetto, Antonio Leone, trovatosi con un enorme muro di fronte a sé, ha deciso insieme al collettivo Oricanoodles , che si occupa del progetto, e con l’aiuto di professionisti, di dare vita a questo murale. Inoltre, l’architetto ha rivelato: ‘’Abbiamo cercato di ridare dignità alla vecchia chiesa. Abbiamo deciso di coprire la vecchia parete all’ingresso con un’immagine di Madre Teresa di Calcutta, dato che rappresenta la compassione, la cura e il rispetto per i bisognosi’’.

Walter, il ‘’capitano’’ del collettivo artistico, ha spiegato che il murale sarà realizzato con la tecnica dello “spolvero’’, una tecnica rinascimentale inventata nel ‘500 da Michelangelo, che è stata ovviamente adattata alle tecnologie di oggi. Ha poi affermato: ‘’Il fatto di dover dare un’identità ad una struttura che già ha un’identità molto forte non è stato facile, abbiamo dovuto portare la nostra opera a mettersi in relazione con quello che è il contesto. Mi fa molto piacere oggi – ha continuato – realizzare un’opera di questo tipo perché quando ho iniziato circa quindici anni fa ero chiamato a mettere delle ‘’toppe’ , oggi sono chiamato a fare un tipo di intervento più simile a una scultura’’ – ha sottolineato- ‘’Quando, al giorno d’oggi si parla di street art si tende subito a pensare ad un tipo di arte provocatoria, che vuole fare critica sociale, ma questo non è assolutamente vero’’ – e ha concluso – ‘’Questo ne è un esempio, perché noi vogliamo cercare di avvicinare i giovani alla chiesa e un consolidamento della memoria’’.

‘’Per vedere l’opera finita si dovrà attendere il giorno dell’inaugurazione, che ancora non è stato deciso’’ – conclude Marco.

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