Se lo stalker è donna. La preda: un quarantenne massese
Un anno di atti persecutori da parte di una ragazza: in un'ora cinquanta telefonate. I due si erano conosciuti su internet
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Continue telefonate, messaggi, appostamenti. Veri e propri atti persecutori che erano diventati purtroppo la quotidianità. Una chiara storia di stalking finita con una misura cautelare del divieto di avvicinamento e comunicazione alla persona offesa.
Una storia di stalking che, però, a differenza della quasi totalità delle vicende di questo genere si è svolta a parti invertite. La persona offesa infatti è un uomo, quarantaduenne massese, che ha subìto per circa un anno le continue interferenze di una ragazza.
Una cosa insopportabile che ha indotto l’uomo a denunciare ai carabinieri i fatti estremamente gravi che lo vedevano protagonista. La ragazza, una giovane donna di Pescara del 1987, è stata indagata dagli uomini dell’Arma. I due si erano conosciuti tramite un social network, ma non si sono mai incontrati personalmente: solo qualche messaggio in rete e niente più.
Per la donna, però, tutto questo è bastato per innamorarsi perdutamente dell’uomo e per volere a tutti i costi intraprendere una relazione con l’uomo. Man mano che passava il tempo le attenzioni della stalker si sono fatte sempre più morbose: lei voleva sapere gli spostamenti, le relazioni sociali e le giornate del quarantenne.
La situazione è degenerata dopo poco: la donna è arrivata a effettuare anche cinquanta telefonate in un’ora, innumerevoli i messaggi che gli inviava dai toni più svariati, alcuni romantici ma molti altri minacciosi. Tutto questo era diventato insopportabile per l’uomo si è rivolto ai carabinieri che hanno raccolto la denuncia e avviato le indagini.
Un’indagine durata pochi giorni effettuata dal Norm (nucleo operativo radiomobile) della compagnia in collaborazione con la stazione di Massa per capire che i fatti denunciati non solo erano estremamente gravi ma che la situazione stava degenerando. Stamattina è stata notificata dai carabinieri di Pescara alla ragazza la misura cautelare del divieto di avvicinamento e comunicazione alla parte offesa.