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Carrara e la conquista dell’alternanza

di Matteo Bernabè *

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Perché a Carrara ha vinto il Movimento 5 Stelle? Sono più di una le risposte a questa domanda che in molti si sono fatti nelle ultime ore. Partiamo dal sindaco uscente, Angelo Zubbani. Una settimana fa pubblicavamo su queste pagine una lunga intervista all’ormai ex-primo cittadino e una delle risposte la diede proprio lui. Detto tra noi, intervistandolo, ho avuto la piena impressione che Zubbani sentisse questa debacle per Andrea Zanetti, il candidato del centrosinistra da lui sostenuto. Ebbene, Zubbani ci aveva detto chiaramente di non essere soddisfatto del secondo mandato della sua amministrazione. In particolar modo a partire da quel maledetto 5 novembre 2014, quando la città andò letteralmente sott’acqua.

Il sindaco, commentando le parole che disse in quei giorni (“Non ci sentiamo responsabili”), nell’intervista mi rispose che lui, comunque, si sentiva responsabile da un punto di vista morale e politico. Ebbene, vista questa ammissione, erano quelli i giorni per fare le valigie: un’uscita di scena nel 2014 avrebbe permesso al centrosinistra, forse, di evitare tutte le divisioni e la clamorosa sconfitta del 25 giugno 2017.

In cuor suo, questa l’impressione che ho avuto intervistandolo, l’ex-sindaco Zubbani sapeva che una vittoria di Zanetti sarebbe stata molto difficile. La frase “Una vittoria dei grillini? Non sarà una catastrofe” è emblematica, mi ha sorpreso molto. Non mi aspettavo a una settimana dal ballottaggio un’uscita di quel genere.

Una città esasperata Carrara: la disoccupazione è altissima (la nostra provincia ha il tasso più alto del centro-nord) e, non a caso, la situazione sociale è molto più che critica. L’amministrazione non ha saputo dare delle risposte in questo senso. E questa volta, i cittadini hanno avuto il coraggio di cambiare, come ha commentato a caldo il nuovo sindaco.

Era necessario un ricambio così netto dopo settant’anni di sistema di potere che ha fatto del clientelismo una delle sue armi di difesa della poltrona. Quando sono sempre i soliti a governare i risultati non possono che essere quelli a cui abbiamo assistito. Non credo, neanche tra gli elettori di centrosinistra, che i cittadini possano essere soddisfatti degli ultimi cinque anni di governo. Serviva alternanza. E Carrara è riuscita a ottenere per la prima volta l’alternanza tanto attesa. Anche per questo la città ha iniziato il suo percorso di rinnovamento verso la normalità.

Il Movimento 5 Stelle, soprattutto nell’ultimo anno, in vista dell’appuntamento elettorale, ha iniziato una campagna di ascolto delle varie realtà che compongono la città per scrivere il programma. E sul fronte della selezione dei candidati consiglieri e del candidato sindaco, il Movimento, a differenza di tutti gli altri, ha portato avanti una linea chiara sin da subito. A fine novembre scorso la squadra di candidati al Consiglio comunale era già completa dopo un processo di selezione democratico. Poi l’8 gennaio ci sono state le “primarie” pentastellate che hanno incoronato Francesco De Pasquale come candidato sindaco.

Un’altra delle ragioni della vittoria del Movimento è rappresentata dai tanti volontari che hanno prestato in maniera gratuita il loro tempo per cercare di conquistare Palazzo Civico, che per loro significa fare di Carrara una città bella, accogliente e giusta. L’augurio è davvero che ci riescano per i carraresi.

E sul fronte di Zanetti? Sicuramente un altro degli elementi della vittoria pentastellata è stata la divisione in tre del centrosinistra che non ha ritrovato un accordo post-primo turno. Andrea Zanetti ha fatto l’errore di prestarsi ad agnello sacrificale di un Partito Democratico commissariato e lacerato. Di più probabilmente non poteva fare. Le responsabilità di questo tonfo sono in minima parte sue. Una di queste, forse, è essersi fatto ingolosire da una potenziale “poltronissima facile” in una città dove il centrosinistra l’ha fatta da padrone dalla seconda metà degli anni ‘40 del Novecento fino a oggi. Purtroppo per lui il primato di essere ricordato come il candidato del centrosinistra a essere stato respinto dagli elettori.

Insomma, il Movimento di Carrara è riuscito in un’impresa che passerà alla storia. Un’impresa che nessuno era riuscito a raggiungere in un settantennio. Fino a ieri.

E allora… buon lavoro, sindaco Depa. E che sia un buon lavoro.

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