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Il logo della Juve scolpito nel marmo. L’opera è di Michele Monfroni

Lo scultore è il primo tra i grandi artisti contemporanei scelti per il "#Crafting"

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Lo scultore carrarese Michele Monfroni è il primo tra i grandi artisti contemporanei scelti dalla Juventus per reinterpretare il suo nuovo logo. Un marchio minimale, elegante, ideato per rappresentare l’essenza del futuro della squadra torinese. La squadra ha appena avviato un’operazione di restyling totale del brand, all’insegna della filosofia “Black and white and more”. “La nuova identità visiva, che accompagnerà il club partire dal prossimo 1 luglio – si legge sul sito della squadra – è l’icona di uno stile destinato a diventare tendenza, di un brand globale dalla forte identità nei più svariati settori anche all’infuori dal terreno di gioco, che abbraccia in senso lato il mondo dello sport, del food, del design, dell’arte e della musica”.

Per il progetto #Crafting sono stati selezionati alcuni grandi artisti e sportivi italiani, cui è stato chiesto di reinterpretare il nuovo simbolo della Juventus. Primo fra tutti il carrarese Monfroni, evidentemente percepito come un’eccellenza locale.

Il video diffuso dalla squadra si apre con una suggestiva panoramica delle cave apuane. Poi vediamo l’artista di fronte alla parete intento a scegliere il blocco giusto, accarezzandolo con mani sapienti. La telecamera si sposta nello studio di Monfroni a Codena, frazione montana di Carrara, fondato dal padre nel 1963, e segue l’artista durante la realizzazione dell’opera.

“Scolpire oggi ha lo stesso significato che aveva migliaia di anni fa – dichiara Monfroni nel video – la tecnologia ci aiuta nelle piccole cose, rende alcuni processi più veloci, ma quando ti trovi di fronte alla materia grezza ci sei solo tu”.

“Quello che mi spinge a scolpire – prosegue l’artista – è la mia immaginazione, creare qualcosa che non esiste, lasciare che le mani lavorino a qualcosa che ancora i miei occhi non hanno ancora visto. Ogni movimento, ogni colpo di scalpello mi avvicinano alla forma finale dell’opera. Vedo le linee più nette, le superfici levigate, i dettagli rifiniti. Una materia che esprime tutta la passione che metto nella lavorazione”.

Negli ultimi secondi di video il campo si stringe sull’opera di Monfroni : una “J” scolpita in un blocco di marmo, esaltata in tutta la sua bellezza e semplicità.

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