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«Ceccardi al guinzaglio di Salvini». Bufera sul candidato Pd Giani. «Sessismo»

L'aspirante presidente della Regione Toscana attaccato dal centrodestra dopo una sua dichiarazione sulla sua avversaria leghista

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Bufera sul candidato alla presidenza della Regione Toscana, Eugenio Giani, per una dichiarazione rilasciata al Corriere Fiorentino, in cui il candidato del Pd, ha definito la sua avversaria della Lega, Susanna Ceccardi «al guinzaglio di Salvini». La frase ha fatto insorgere il centrodestra che ha accusato Giani di «sessismo».

«Sono rimasta allibita e disgustata – afferma Elisa Montemagni, capogruppo in Consiglio regionale della Lega – nel leggere le affermazioni che Eugenio Giani ha rilasciato in un’intervista al Corriere Fiorentino secondo cui la nostra Susanna Ceccardi, sarebbe al guinzaglio di Salvini. Un’esternazione da condannare profondamente, una vera e propria caduta di stile, sempre che ne abbia avuto uno, da parte di una persona che, addirittura, ambisce a governare un’intera Regione. Sono letteralmente schifata da quanto ho letto sul giornale – precisa l’esponente leghista – e mi chiedo cosa penseranno di tutto ciò le sempre attente colleghe consigliere del Pd che, solitamente, su questi temi sono prontissime a intervenire a difesa delle donne. Caro presidente – conclude – se lei è nervoso perché ha paura di perdere, non deve sfogare le sue tensioni dando della cagna ad una donna; si vergogni».

«La pessima caduta sessista di Giani che paragona Susanna Ceccardi a un cane al guinzaglio di Salvini evidenzia quanto il candidato del centrosinistra tema questa campagna elettorale, tanto da passare alle offese personali. Giani in 40 anni di sua attività non ha mai inciso su niente. E non potrà farlo perché è una figura di compromesso che deve garantire tutti, che deve garantire la continuità, il nulla. Sta bene a tutti proprio perché ognuno potrà manovrarlo, tirarlo dove serve –dichiara il consigliere regionale Paolo Marcheschi – Chi ha la museruola è proprio il candidato Giani dato che su temi politici non può esprimersi. Ha parlato di modificare le Asl, aveva proposto di farne 5-6, e lo hanno bacchettato, ha parlato di realizzare un termovalorizzatore a Livorno e in Toscana e gli si è scatenata contro la bufera dei sindaci Pd, i suoi carri armati gli hanno detto di rimetterli in garage. Mentre la candidata Ceccardi “morde” in una campagna votata all’attacco del consolidato sistema di potere toscano, al rinnovamento di una Toscana ingessata che con Giani mira solo a conservare il potere e lo status quo. Il candidato Giani è costretto al guinzaglio del Pd e del governatore uscente Rossi e ad indossare la museruola se non vuole essere impallinato dal fuoco amico».

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