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Crescono i prestiti alle imprese e calano gli interessi

L'Istituto Studi e Ricerche ha elaborato uno studio sul credito in provincia

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Torna il segno più davanti alla dinamica dei prestiti alle imprese, dopo un 2016 stabile. Si
riducono in maniera importante i tassi di interesse sulle imprese, tendendo verso la media
della Toscana.
Sono questi in estrema sintesi i risultati sul credito elaborati dall’Istituto di Studi e Ricerche e
presentati nell’ultimo incontro dell’Osservatorio sul credito provinciale, tenutosi in Camera di
Commercio il 25 ottobre scorso.

Tale Osservatorio, lo ricordiamo, è stato istituito dalla Camera di Commercio di MassaCarrara
nell’estate 2013 allo scopo di discutere di un tema così stringente ed al contempo
urgente come quello del credito alle imprese, alla luce delle difficoltà allora registrate dagli
imprenditori locali nell’ottenere erogazioni bancarie e, dall’altro lato, da parte delle Banche di
trovare situazioni non eccessivamente rischiose sulle quali investire.
Secondo i dati della Banca d’Italia, nei primi sei mesi del 2017 i prestiti alle imprese della
nostra provincia sono aumentati del +1,3%, registrando il secondo miglior andamento in
Toscana dopo Lucca (+1,7%) ed a fronte di una media regionale che invece ha denunciato
una contrazione (-0,7%).
E’ bene precisare che tale nuova accelerazione è stata generata, ancora una volta, dalle
medio-grandi imprese, che hanno visto accrescere il credito del +2,5%, mentre continua a
contrarsi l’ossigeno bancario destinato alle piccole realtà (-2,7%). Da segnalare in modo
particolare la buona dinamica dei finanziamenti di medio e lungo termine indirizzati ai
cosiddetti investimenti produttivi per acquisto di macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto,
che ha segnato un +2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
A livello settoriale, oggi i comparti considerati più appetibili dalle nostre banche risultano
essere quelli dell’estrattivo (prestiti aumentati del +5% rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente) e dei servizi (+4,4%), mentre per il manifatturiero si registra una piccola
contrazione (-1,5%), dovuta tuttavia all’effetto della crisi di alcune importanti realtà locali.
Preoccupa particolarmente, invece la situazione del settore edile che annota cali dei prestiti
di circa il -8%.
Riguardo alle famiglie, si consolidano i finanziamenti loro indirizzati (+2%), grazie in
particolare ai mutui che hanno ripreso a crescere con una certa consistenza, annotando un
+13% rispetto a cinque anni fa.
L’analisi ha però anche messo in luce come sia peggiorato sensibilmente dal 2011 ad oggi il
rapporto tra i crediti e la raccolta, passando da 180 a 130 di oggi. Detto in altri termini, se
prima ogni 100 euro di denari raccolta dal sistema bancario si traduceva in prestiti per 180
euro per il territorio, oggi la stessa quantità di raccolta è capace di generare sono 130 euro
di finanziamenti locali..
Come anticipato, sono migliorati in questo scorcio di 2017 anche i tassi di interesse applicati
dalle banche alle nostre imprese, scendendo ad un costo medio del 3,5%, a meno di un
punto dalla media regionale. Il miglioramento è dovuto in particolare ai saggi sulle operazioni
autoliquidanti (ossia anticipi su fatture, su crediti, etc), mentre su quelle a revoca (come
aperture in conto corrente) i saggi restano inchiodati vicino al 10%, a livelli di profondo Sud,
ma per fortuna, in questi ultimi anni, queste ultime operazioni stanno diventando sempre più
marginali all’interno della composizione dei prestiti erogati dal sistema bancario.
>, dichiara il Presidente della Camera di Commercio, Dino Sodini,
che aggiunge >.
In vista anche della nuova rivoluzione industriale che stava affacciandosi, già a settembre
2015 la Camera di Commercio avviò un progetto sperimentale, all’interno dell’Osservatorio sul
credito, coinvolgendo 4 aziende “pilota” resesi disponibili a seguire un percorso di
miglioramento della comunicazione nei rapporti con il sistema bancario passando attraverso
una verifica delle condizioni di “bancabilità” dell’azienda, dei possibili miglioramenti e
dell’adozione di probabili nuove pratiche operative.
Si è trattato di un’iniziativa sperimentale che aveva lo scopo di migliorare il rapporto tra
banche e imprese del territorio ed elevare l’attenzione e la sensibilità degli imprenditori
rispetto agli aspetti finanziari dell’impresa, oltre a quelli produttivi. Questo percorso ha visto il
coinvolgimento, a titolo gratuito, di esperti dell’Ordine dei commercialisti e dei ragionieri che
per 24 mesi si sono resi disponibili ad analizzare le società sotto il profilo della loro
bancabilità, ad evidenziare le criticità esistenti, nonché a proporre loro determinati correttivi,
senza tuttavia entrare in concorrenza con i servizi offerti dalle associazioni di categoria o dai
singoli professionisti.
All’ultimo incontro dell’Osservatorio, del 25 ottobre scorso, sono stati presentati i primi
risultati di questo progetto che è in fase di chiusura. Risultati che hanno registrato un netto
miglioramento della percezione del rischio delle aziende da parte del sistema bancario,
miglioramento che in alcuni casi si è tradotto in un maggior affidamento di credito, ed in
altri, in condizioni più buone, passando anche ad una migliore adesione delle forme tecniche
con cui le aziende utilizzano gli affidamenti.
>
dichiara il Presidente dell’Istituto di Studi e Ricerche, Vincenzo Tongiani. >.
Visti gli ottimi risultati che ha generato tale sperimentazione, la Camera di Commercio è già
al lavoro per verificarne una sua replicabilità, con l’obiettivo di allargare la platea delle
imprese da coinvolgere nel 2018.

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