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Miasmi alla Renella, Lorenzetti: «O secchiamo il lago o lo ossigeniamo»

Terminata la prima fase dell'approfondimento realizzato da Arpat per capire la natura dei cattivi odori percepiti dai residenti della Renella

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«Con ragionevole certezza possiamo dire che i miasmi derivano dal Lago di Porta». Così il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti al termine dell’indagine ambientale voluta dai Comuni di Montignoso, Pietrasanta e Forte dei Marmi, per approfondire la natura dei miasmi percepiti dai residenti della Renella.

E’ infatti terminata la prima fase dell’approfondimento della zona umida del Lago di Porta realizzata dai tecnici di Arpat. Negli ultimi sette mesi, l’Agenzia regionale per l’ambiente ha installato delle centraline mobili per il rilevamento delle correnti d’aria, così da determinare il flusso e l’origine dei cattivi odori che spesso, specialmente in estate, rendono difficile la vita dei residenti della Renella. “Gli odori sono da ascrivere al sistema naturale del Lago di Porta – ha spiegato in conferenza stampa, Gianni Lorenzetti – possiamo dire che non ci sono evidenze di problemi acuti dovuti alla presenza di idrogeno solforato nell’aria. Non possiamo certo dire che risolveremo il problema dei cattivi odori, ma tolto ogni dubbio sul fatto che non derivano dalla zona industriale, un gruppo di esperti svilupperà un piano per calmierarli e mitigarli. Tra le opzioni due in particolare sono oggetto di approfondimento dei tecnici: la prima opzione prevede di seccare il lago. Questo potrebbe comportare l’inizio di qualche micro attività artigianale grazie al recupero di materiali presenti nell’alveo come le canne di bambù. Oppure un’altra opzione è quella di ossigenare il lago. Ovviamente essendo un’area tutelata sotto il profilo della flora e della fauna sarà fondamentale che in questo gruppo di esperti ci siano anche le realtà ambientaliste”.

Presente all’iniziativa anche il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti che ha commentato: “Condivido quanto detto da Lorenzetti, credo che quest’iniziativa possa valorizzare ancora di più il Lago di Porta. Certo serviranno delle risorse per i soggetti che dovranno prestarsi a fare perizie e reclami”.

CAMILLA PALAGI

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