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La rinascita del Lago di Porta e il ritorno del tarabuso (che rischiò l’estinzione)

Negli ultimi tempi questo splendido luogo si è ripopolato di avifauna come falchi di palude e pescatori, poiane, gheppi, barbagianni, allocchi e civette. Il Wwf: «La zona resta osservato speciale»

«Continua la vigilanza su questo splendido lembo del nostro territorio a metà tra i Comuni di Montignoso e Pietrasanta, da anni oggetto di riqualificazione dopo anni di degrado e tentativi di distruggerlo». Inizia così il racconto del Wwf sull’area naturalistica al confine tra le province di Massa-Carrara e Lucca.

«Grazie alla realizzazione di canali e l’allargamento dei chiari – sottolinea Gianluca Giannelli, vicepresidente del Wwf Alta Toscana – l’acqua che per decenni era ad ossigeno zero per la scarsa circolazione e gli inquinanti presenti vedevano allontanare la presenza di fauna acquatica e la conseguente scarsa presenza di avifauna, a tutt’oggi il tutto si è ripopolato a nuova vita. Falchi di palude, falchi pescatori, poiane, gheppi, barbagianni, allocchi e civette tra i rapaci più rappresentativi, mentre aironi di ogni specie, e svariate specie di piccoli esemplari di avifauna caratteristici dei pregiati canneti di cui il Lago di Porta ne è ancora ricco, unico luogo di tutto il nostro territorio».

«Una biodiversità sia di fauna che di flora che pochi naturalisti, da decine di anni ne hanno preso cura – prosegue l’associazione ambientalista – prima salvandolo dalle speculazioni (piste da motocross, campi da golf e altre attività) tutte incompatibili con le leggi che ne regolano la vita. Dal lontano 1970 una parte dell’area vide l’istituzione di un’oasi avifaunistica con decreto del Presidente della Repubblica, nel 1982 tutta l’area fu inserita nelle aree protette della Regione Toscana trasformate nel 1997 in ANPIL (aree naturali protette di interesse locale), ma la protezione più importante è arrivata dalla Comunità Europea che ne ha sigillato la sua definitiva protezione inserendola nelle aree del Progetto “Natura 2000”, inserimento che ha ripagato lo sforzo dei Volontari di Legambiente e WWF che da 30 anni giornalmente vigilano il sito».

«Che l’area sia di pregio – conclude il Wwf – lo evidenzia il ritorno e la presenza stabile del tarabuso (in foto), piccolo trampoliere che negli anni 60’ rischiò l’estinzione e a tutt’oggi vive in poche aree tra cui orgogliosamente anche nel Lago di Porta. Le minacce attuali sono la presenza di varie discariche abusive che la circondano tra cui la più pericolosa quella che lambisce il Canal-Ginese che scarica le sue acque nell’area protetta, che oggetto di custodia giudiziaria nulla si fa per bonificarla dai rifiuti pericolosi presenti, la pressione antropica, ultima la realizzazione dell’Arena della Versilia area concerti incompatibile con il sito naturalistico».