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Lavello, Barotti risponde a Persiani e Bugliani: "Polemiche che allontanano i cittadini dalla politica"

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“Gli interventi del Consigliere Regionale Bugliani e del Sindaco Persiani sul problema della
pessima, disastrosa qualità delle acque del fosso Lavello allontanano i cittadini dalla politica
poiché sono, per un verso, tardivi e per l’altro ripetitivi”. Così il consigliere di minoranza Andrea Barotti commenta le dichiarazioni dei giorni scorsi del primo cittadino di Massa e del consigliere regionale del Partito Democratico riguardo gli annosi problemi del Lavello.

“Ritengo che avanzare un invito alla collaborazione quando la legislatura regionale volge, ormai, al termine, specie quando la criticità ambientale è nota e ormai cronica, non sia ciò che la cittadinanza attendeva visto che l’odierno appello ben poteva essere lanciato all’insediamento della nuova amministrazione – afferma Barotti – penso altresì che sia fuori tempo massimo anche la giustificazione, dopo oltre due anni di amministrazione, a cui, sovente, ricorre il Sindaco e cioè che è chiamato ad affrontare i problemi lasciati da chi lo ha preceduto (probabilmente se la giunta bocciata dal voto non avesse lasciato delle questioni irrisolte Persiani non sarebbe il primo cittadino)”.

“Credo che entrambi gli articoli siano ripetitivi – dice il consigliere Barotti – poiché le sollecitazioni alla cooperazione tra istituzioni sono già state avanzate, purtroppo senza risultato, e tra l’altro non dovrebbe nemmeno esistere la necessità di tali esortazioni dato che uomini politici responsabili, membri o alla guida di Enti territoriali dovrebbero lavorare, insieme, per migliorare l’ambiente, per aiutare l’economia o, più in generale, per dare una risposta alle esigenze della Comunità che rappresentano; è altresì ripetitivo continuare a scaricare il barile delle responsabilità, pur riconoscendo che il “caso Lavello” si
trascina da molti anni, sul passato quando si dovrebbe dire cosa si è fatto di diverso rispetto agli altri e quale soluzione si è messa o si metterà in campo. Ritengo – continua il consigliere di minoranza – che non si possa considerare soddisfacente aver eseguito, in due anni, solamente dei controlli poiché tale attività non ha portato alcun reale, tangibile cambiamento: i miasmi continuano ad esserci ed i divieti di balneazione si abbattono, con una certa frequenza, sugli stessi tratti di mare”. “Le riunioni, gli incontri, i tavoli di coordinamento hanno un senso quando oltre alle parole si producono, in tempi ragionevoli, fatti altrimenti i cittadini nutrono la convinzione che siano espressione in quella inutile burocrazia che limita, impedisce lo sviluppo del paese – spiega – credo che la vigilanza sul rispetto della normativa ambientale non necessiti, per esplicarsi, di un intervento, come invece sembrerebbe dagli articoli in commento, della politica e per quanto mi riguarda, da imprenditore, posso affermare che le attività produttive affrontano puntuali, approfonditi, doverosi accertamenti. Penso che una persona senza un passato politico, amministrativo, senza incarichi di governo potrebbe facilmente attaccare Bugliani ricordando che è stato Consigliere Comunale, che è Consigliere Regionale, che ha una certa esperienza politica, amministrativa, che l’emergenza ambientale “Lavello” non è una novità (basti pensare al sequestro del depuratore), così come potrebbe attaccare il Sindaco Persiani per l’assenza di quel cambiamento tanto atteso dai cittadini ma sarebbe inutile, noioso e significherebbe tradire l’alto scopo che la politica deve avere”.

“La questione che deve essere affrontata, in via preliminare, è il peso politico del Comune di Massa in Gaia poiché non è pensabile continuare ad utilizzare la declinazione al futuro quando si parla di interventi sul depuratore – afferma ancora Baortti – Dobbiamo affrontare una situazione emergenziale. Dobbiamo tutelare l’integrità delle acque, dobbiamo proteggere e promuovere l’economia balneare e dobbiamo farlo ora non domani, non in un futuro incerto! Non possiamo permetterci altre stagioni estive con dei divieti di balneazione! Sento parlare di modello “ponte Morandi” per l’Italia ed io dico che quel modello deve essere replicato per dotare il nostro territorio delle infrastrutture di cui ha estremo, urgente bisogno. Gaia, di cui il Comune è socio, deve mettere al primo posto il potenziamento del nostro depuratore anche per dare un segnale positivo ad un territorio che ha visto mettere i sigilli all’impianto di trattamento delle acque fognarie”.

La politica massese secondo il consigliere “deve chiedere alla società di gestione della rete idrica che vengano messe sul tavolo le risorse economiche, le soluzioni tecniche necessarie e che il cantiere si apra rapidamente. Ho letto, qualche tempo fa, che in caso di eventi meteorologici importanti entrerebbe in funzione, data la capacità dell’impianto di depurazione, un sistema di bypass se così fosse si tratterebbe di alzare l’asticella dell’evento eccezionale del resto moltissime aziende stanno affrontando degli adeguamenti per aumentare, perfezionare le misure a salvaguardia dell’ambiente quindi non si tratterebbe di un intervento isolato ma inserito in un quadro più ampio ed espressione di una sensibilità, fortunatamente, sempre più green”. L’attenzione della politica, però, secondo Barotti, “non deve però concentrarsi soltanto sul miglioramento del depuratore ma anche su altri fronti come ad esempio la ex discarica di Codupino, un sito da bonificare, di cui si legge, in un documento passato in Consiglio Comunale, di riduzione dei costi di movimentazione delle diverse tipologie di rifiuto, penso al percolato che la ex discarica può produrre e vorrei rassicurazioni sul rispetto delle procedure previste”.

“Sul punto spero che il Sindaco fornisca dei chiarimenti evitando che a darli sia, come avvenuto per la ex ricicleria, un tecnico – conclude il consigliere di opposizione Andrea Barotti – poiché è
necessario ridare alla politica il ruolo che le spetta; per il centro di raccolta di rifiuti di Via Dorsale ho apprezzato, pur avanzando alcune domande ancora inevase, da appartenente alla minoranza di centrosinistra, quanto fatto dalla Giunta ma al contempo non posso non ricordare che, fino alla chiusura, acque non depurate sono finite in fognatura bianca. In conclusione, spero che giunga il tempo dei cantieri, della politica che costruisce e non si perde nella caccia al responsabile, nella fabbricazione di polemiche”.

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