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Pride, Provincia e Comune di Carrara dicono sì. E Massa?

La celebrazione dell'orgoglio omosessuale oggetto di una mozione. Venerdì la discussione in consiglio

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Toscana Pride: la provincia di Massa Carrara e il Comune di Carrara accettano di patrocinare l’evento. E il Comune di Massa?

È la manifestazione più colorata e irriverente dell’anno, spesso talmente impertinente che alcune amministrazioni, solitamente di destra, preferiscono evitare di promuoverla, per non creare malumori in quella parte di elettorato che si rifa al modello di “famiglia tradizionale”.
Una tradizione, di contro, per molti altri è anche quella di prendervi parte. Partecipare, cioè, ogni anno, al Pride, la marcia dell’orgoglio omosessuale nata sul finire degli anni ’60. Prese di posizione che emergono in maniera netta in periodi come questo, quando le varie amministrazioni sono chiamate a rispondere ad una domanda: vuoi tu, Comune, riconoscere pubblicamente di sostenere le posizioni prese dai manifestanti e dalle manifestanti del Pride?

La Provincia di Massa Carrara, presieduta da Gianni Lorenzetti (Pd), ha detto sì. Il Comune di Carrara, trainato dal sindaco Francesco De Pasquale (5s), ha detto sì. E il Comune di Massa? Lo sapremo venerdì, in occasione del consiglio comunale. Il sindaco Francesco Persiani e la sua giunta (centro – destra) sono chiamati a rispondere all’appello della consigliera comunale Elena Mosti. La mozione, se accolta, impegnerebbe il Comune di Massa a fare la stessa cosa che faranno gli altri due enti sopracitati: accettare di mettere il simbolo di Massa sull’evento. Questo non implicherebbe uscite di denaro per i cittadini. Ma solo ed esclusivamente un riconoscimento per quelli della comunità Lgbtq+. Un modo per dire loro: ci siete, vi accogliamo, vi sosteniamo. I colpi di scena non sono esclusi. Anche se in un anno di amministrazione, alcune posizioni, il sindaco di Massa ha avuto modo di esprimerle. Clicca qua per: “Valuterei obiezione di coscienza”

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