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Reddito di Cittadinanza: Carrara e Massa oltre la media nazionale

Chi prende la misura anti-povertà voluta dal Movimento 5 Stelle? E dove? Ecco la mappa comunale della provincia apuana

Comano, Aulla, Carrara e Massa. Sono i quattro comuni della provincia di Massa-Carrara in cui è più alta l’incidenza dei percettori del Reddito di Cittadinanza, la misura voluta dal Movimento 5 Stelle per combattere la povertà introdotta dal passato governo giallo-verde (M5s-Lega) e che il nuovo governo – in cui i pentastellati restano azionisti di maggioranza – confermerà, come già ha avuto modo di dire il neoministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

A quasi un anno dalla sua introduzione, quindi, quanto e dove sta incidendo di più questo provvedimento? Quante sono le persone che lo stanno percependo sul totale di coloro che sono fuori dal mercato del lavoro? E dove vivono? La risposta arriva dall’elaborazione effettuata dal Sole 24 Ore sui dati Inps, Mef e Istat. E cosa risulta?

Le incidenze superiori si concentrano soprattutto al Sud Italia, in particolare in Calabria, la regione nella quale è più frequente incontrare un’incidenza superiore alla media nazionale (6,02%). Al contrario, in Trentino Alto Adige sono appena quattro i comuni con un risultato superiore alla media.

E A MASSA-CARRARA?
In Toscana i comuni che risultano oltre la media nazionale sono 22, di questi quattro sono in provincia di Massa-Carrara: Comano, dove l’8,56% di coloro che sono fuori dal mercato del lavoro ha ottenuto il Reddito di Cittadinanza; poi Aulla (7,3%); Carrara (7,26%); Massa (6,14%). Il comune in cui l’incidenza è più bassa, invece, è Zeri (3,2%) seguito da Fosdinovo (3,56%), Filattiera (3,57%), Podenzana (4,08%), Pontremoli (4,54%), Villafranca in Lunigiana (5,11%), Casola in Lunigiana (5,13%), Fivizzano (5,26%), Montignoso (5,27%), Bagnone (5,31%), Mulazzo (5,48%), Licciana Nardi (5,58%), Tresana (5,94%).

Come si è arrivati alla costruzione di questa mappa? «Infodata – spiega il blog del quotidiano finanziario – è partita dalla mappa di chi non ha un lavoro calcolata su base comunale. Ovvero dalla percentuale di coloro che nel 2018 non hanno dichiarato un reddito sul totale dei residenti nella fascia di età 15-64, aggiornato al 1 gennaio dello stesso anno. Il dato è stato elaborato incrociando numeri del ministero dell’Economia e dell’Istat. Il risultato era la percentuale di disoccupati e inoccupati sul totale della popolazione presa in considerazione. È ovvio che, avendo calcolato gli occupati come coloro che hanno presentato una dichiarazione dei redditi, sono esclusi i lavoratori in nero. E del resto non esiste qualcosa come un censimento dei lavoratori in nero. Tutto ciò premesso, dalla percentuale di chi non ha un lavoro su base comunale si è ricavato il numero assoluto di disoccupati e inoccupati su base comunale. Incrociandolo con il dato Inps relativo alle persone la cui domanda di reddito di cittadinanza è stata accolta, aggiornato a luglio 2019, Infodata ha ottenuto la percentuale di chi non ha un lavoro e percepisce il RdC. A livello nazionale, come accennato, si tratta del 6,02%».

«È bene specificare – sottolineano da Infodata – che per ricevere il reddito di cittadinanza bisogna essere disoccupati, ovvero essere iscritti ai centri per l’impiego ed aver firmato la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Ma, per come è articolato, nulla vieta ad una casalinga che abbia tutto l’interesse di rimanere tale di iscriversi ai centri per l’impiego, frequentare eventualmente corsi di formazione e rifiutare ogni offerta di lavoro. Ricevendo però, nel frattempo, un sussidio. Ancora, nel computo ci sono anche gli studenti delle superiori e delle università, che per ovvie ragioni non dichiarano un reddito. Oltre a persone che sono inoccupate e vogliono restare tali. E soggetti che continuano a lavorare anche una volta compiuti i 65 anni. Tutto questo per dire che quella di Infodata rimane un’approssimazione giornalistica. Che serve, però, a capire quanto e dove si concentrino i beneficiari del reddito di cittadinanza. Detto questo, ogni ulteriore considerazione viene lasciata ai lettori».