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Il Cineforum di Ricortola, un luogo per stare insieme e pensare

Riceviamo e pubblichiamo volentieri da Milene Mucci, membro della Fondazione “Caponnetto”.

Ci sono storie che vanno raccontate in questi tempi un po’ bui dove sembra sempre più difficile trovare bellezza. Una di queste narra di un parco un po’ dimenticato, di una associazione dedicata ad un amico scomparso, di un telone per proiettare film attaccato a una struttura di un capannone di ferro e di un gruppo di persone che non vogliono rinunciare ad incontrarsi, stare insieme e “pensare“.

È nato l’anno scorso cosi, infatti, il Cineforum al Parco di Ricortola organizzato dalla Associazione “Alberto Benetti“, un po’ forzatamente in sordina stante i mezzi anzi i “non mezzi” a disposizione , con una locandina da fare invidia ai vecchi ciclostili che solo chi ha usato ricorda.

L’anno scorso quattro film sulle mafie, bei momenti e un inizio importante. Quest’anno gli organizzatori di questo Cineforum ci hanno riprovato ma, stavolta, con tante cose in più.
In primis la collaborazione con il festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, importante manifestazione internazionale di cinema di impegno sociale ormai nata da undici anni ,che ha sostenuto l’iniziativa mettendo a disposizione quattro film rari, preziosi e assolutamente difficili da poter vedere in contesti usuali.

Una scelta di film volutamente lontani dalle nostre realtà quotidiane quest’anno ma, proprio per questo, indicativi e motivo di riflessione su un mondo globale e contiguo a tanti dei problemi nostrani che ci assillano. Problemi, temi e anche paure con cui certo potere oggi vorrebbe dividerci, focalizzarci nel nostro individualismo, mettendoci sotto scacco usando le nostre stesse paure. Rinchiuderci insomma.

Accade così che vedendo il primo film proiettato lo scorso venerdi sulla storia di Kevin, bimbo ucciso durante una sparatoria in Argentina, sia pur in contesti diversi, questa sofferenza diventi per tutti noi universale, coinvolgendoci col pensiero non solo a Noemi colpita a Napoli ma anche alle vicende di tutti gli innocenti vittime di ingiustizie nel mondo.
Insomma, dalla locandina potete vedere da soli che quest’anno a quelli dell’anno scorso si sono ci sono tanti patrocinii importanti.
Ci sono l’Anpi, Amnesty International, la Provincia di Massa Carrara, la Fondazione “Antonino Caponnetto” cosi come lo Spi Cgil e l’Associazione “le Cerbaie” a dimostrazione che questo piccolo gioiello di umanissima intraprendenza a farci uscire dalle nostre case per incontrare altre persone con cui pensare ,condividendo insieme anche emozioni ,sta prendendo ,come merita, il volo,sia come simbolo che come senso.

Resta, per ora, lo stesso telone appeso fantasiosamente alla struttura di ferro, restano le sedie che tutti quanti rimettiamo a posto finita la proiezione, resta il pc che ogni tanto si inceppa e la componente tecnica certamente perfettibile ma restano, soprattutto, il fascino e il calore di un momento che solo vivendoolo di persona potrete provare. Seduti lì, insieme a chi sarà con voi, riscoprirete la possibilità di fare qualcosa che oggi è il senso più grande di ogni “politica“ ed impegno possibile.

Essere parte di una piccola comunità che cerca, in questo momento storico, di fare semplicemente la sua parte per migliorare anche solo un piccolissimo pezzetto di mondo .
Dando la possibilità di partecipare ad una delle tante cose che silenziosamente manda avanti il tessuto sociale di una Italia che non vuole disgregarsi nel “peggio” ,qualcosa che eleva mente e cuore oltre confini mentali e fisici di un sistema che ci vorrebbe oggi divisi, illudendoci che pensare al nostro piccolo, privato giardino ci possa preservare dalle nostre paure e da ciò che temiamo del mondo. Domani sera, allora, a Ricortola il Cineforum prosegue con la seconda proiezione in programma e inizio alle 21. Venite, vi sentirete parte di un “film” tenero, fatto di iniziativa, passione e cuore.

In mezzo a gente che ci tiene ancora a tutto questo e, cosa più importante, magari tutto questo vi resterà dentro e ve lo porterete rientrando a casa. Perché ne avrete fatto parte con altri, su quelle sedie, sotto quel capannone e davanti a quel telone ,diventandone anche voi, protagonisti.