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«Marina di Carrara senza il Campo dei Pini. Duemila firma ignorate»

La lettera del professor Riccardo Canesi riaccende i riflettori sullo stato di abbandono dell'ex-terreno di gioco della Portuale: «Almeno il Comune ripulisca dalla vegetazione infestante»

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Degrado al Campo dei Pini di Marina di Carrara. Interviene il professor Riccardo Canesi, già membro della commissione parlamentare per l’infanzia e da sempre attivista per l’ambiente. Riportiamo di seguito la sua lettera aperta per chiedere di intervenire al più presto.

Il diritto al gioco è sacrosanto per ogni bambino e adolescente.
Per l’Unesco (Carta Internazionale per l’Educazione Fisica, l’Attività Fisica e lo Sport, 2015, art. 1): “Ogni essere umano ha il diritto fondamentale all’educazione fisica, all’attività fisica e allo sport, senza  discriminazione  sulla  base  di  origine  etnica,  genere,  orientamento  sessuale,  lingua, religione,  opinione  politica  o  di  altra  natura,  origine  nazionale  o  sociale,  economica o  qualsiasi altra base”.
Per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (art. 31) , approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, e ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176 : “Gli Stati  riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”.
La Regione Toscana, nella Legge regionale 27 febbraio 2015, n. 21, all’art. 1, riconosce  all’attività fisica un ruolo fondamentale per la promozione della salute della società toscana e , tra le tante finalità da perseguire, inserisce anche la realizzazione di impianti sportivi pubblici e la loro manutenzione, anche in sinergia fra pubblico e privato.
Che dire di una realtà urbana con oltre 20.000 abitanti, la più importante in termini demografici del Comune di Carrara ed anche la più giovane, senza un campo di calcio ? Lo sport più diffuso in città e nel Paese?
Siamo a Marina di Carrara, dove vent’anni fa esistevano 3 campi di calcio ed oggi sono tutti scomparsi. Due “mangiati” dalla Marmo Macchine.  Quello storicamente e affettivamente più importante, il Campo dei Pini, dove giocava la “mitica” Portuale, ormai fallita, è lasciato colpevolmente in abbandono da oltre 5 anni e sta diventando un bosco.
Abbiamo un campo di sgambamento per i cani (proprio vicino ai Pini), e va benissimo, ma parafrasando il grande Yusuf Islam (un tempo Cat Stevens): But tell me, where do the children play? (Ma dimmi, dove giocano i bambini?).
Visto che nelle strade da decenni, causa l’aumento del traffico, purtroppo non si può più giocare,  garantire un impianto finalizzato al calcio giovanile (e non solo)  sarebbe il minimo ! Peraltro utile anche per lo sport agonistico.
Premesso che Carrara dovrebbe imitare altre città (Roma, Torino, Milano, Genova) nel riscrivere il proprio Regolamento di Polizia Urbana favorendo il gioco nelle strade,  è scandaloso riscontrare che, per il gioco più praticato,  un terzo della comunità carrarese (i marinelli) non abbia a disposizione una benché minima struttura!
Esiste da tempo una petizione con circa 2.000 firme di cittadini residenti che va nella direzione auspicata da questo mio scritto. E’ avvilente constatare che il monocolore che governa Carrara, alfiere della democrazia diretta, la abbia finora ignorata.
Confidando in una sollecita emanazione di un ragionevole bando di gara per l’affidamento del Campo dei Pini promesso da tempo dall’assessore ai lavori pubblici (ma nutro seri dubbi) , il Comune dovrebbe intanto provvedere a ripulire il campo dalla vegetazione infestante.
Non è un fatto solo estetico. Con tale operazione si assolverebbe ad una esigenza di sicurezza (in caso di incendio ci sarebbero gravi conseguenze anche sulle cose, le case e la pineta circostante) e di funzionalità (in attesa del nuovo campo , con l’aiuto di volontari e aziende pubblico-private, si potrebbe risistemare il fondo e quindi ricominciare ad utilizzare gradualmente il campo).
Visto il suo lungo tergiversare (forse dovuto anche alla fantasiosa idea di cancellare il campo per far posto ad improbabili edifici scolastici), perché l’assessore ai lavori pubblici non manda intanto l’Amia a ripulire dalla vegetazione infestante il terreno?

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